sabato 26 luglio 2008

Giancarlo Tramutoli - Uno che conta - Manni



«Ma il protagonista del tuo romanzo sembra un ossesso che salta su una gamba sola dicendo io, io, io, io, io…» Così mi dice il giornalista dell’“Unità”. Sto presentando il mio libro alla Feltrinelli di Bari. E io vorrei dirgli: “Ma se ce l’ha una forza, ’sto personaggio, sta proprio in questa sua patologica ossessione egocentrica che si capisce che non è proprio uno normale, che non gli vien mica facile stare tra la gente, che la sua vita è in salita e che cose semplicissime per la maggior parte delle persone, per lui diventano complicate assai.” Questo avrei voluto rispondere. Invece gli ho detto con serenità: «In effetti, è così, è un tipo ossessivo, ma a me così m’è venuto, che conosco i miei limiti e ho cercato di utilizzarli nella direzione della caricatura, del grottesco, dell’esasperazione.»

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