giovedì 27 novembre 2008

Tra le pagine chiare e le pagine scure...poeti in punta di voce



















XIV Rassegna nazionale degli autori e degli editori - Città del Libro di Campi 2008

Tra le pagine chiare e le pagine scure...poeti in punta di voce


II edizione



Domenica 30 novembre 2008 h. 19.30 Salone - Centro Servizi



Anche per quest’anno torna la seconda edizione preparata appositamente per la Città del Libro di Campi (Lecce), della rassegna poetica dal titolo "Tra le pagine chiare e le pagine scure.. poeti in punta di voce. Organizzata da Besa editrice. La rassegna che comincia ad avere una sua tradizione all’interno della kermesse salentina diventa un omaggio poetico-performativo alla Poesia, e al senso del suo essere oggi
Vito Antonio Conte, Giovanni Santese, Margherita Macrì, Irene Leo, Alessandra Nicita, Elio Coriano, Luciano Pagano, Stefano Donno, Gloria De Vitis, Maria Pia Romano, Gioia Perrone, Simone Giorgino, Elena Cantarone, Angelo Petrelli, Caterina Stasi, Marthia Carrozzo, Stefano Cristante, Giuseppe Cristaldi, Luisa Ruggio, Walter Spennato, Cristel Caccetta, Luca Nicolì, Massimiliano Manieri.

mercoledì 26 novembre 2008

Ecologia ed evoluzione della religione

XIV Rassegna nazionale degli autori e degli editori
Città del Libro di Campi 2008

Sabato 29 novembre 2008- - Auditorium h. 8,30 a.m.

Ferdinando Boero
Ecologia ed evoluzione della religione



Introduce Stefano Donno


La religione da sempre ha trattato di scienza, con ingerenze spesso dirompenti. La scienza, dal canto suo, tratta la religione come un prodotto della mente umana, non riconoscendole alcun nesso con il mondo fisico. In Ecologia ed evoluzione della religione, emblematici episodi autobiografici dalle "forti connotazioni extranaturali" diventano il pretesto per analizzare la genesi della religione come elaborazione culturale di "qualcosa" che forse esiste davvero. Ecologia e biologia evoluzionistica ci mostrano un carattere prettamente "funzionalista" della religione: da sempre conferisce vantaggi agli uomini per cooperare, per preservare e conservare l'ambiente naturale e sociale. Molte le variabili "ambientali" prese in considerazione: dall'antropologia alla cinematografia di Terminator e Robocop, dall'epistemologia al genio di Frank Zappa, con un risultato divertente e intelligente. A dimostrazione che non è un ossimoro un agnostico che parla di religione, o lo è tanto quanto un religioso che parla di scienza.

Ferdinando Boero ha lavorato e vissuto in molte parti del mondo, studiando la vita marina. Nel 2006 ha ricevuto la Médaille Albert Ier, Prince de Monaco per l'oceanografia dall'Institut Océanographique di Parigi. Ha pubblicato Ecologia della bellezza (Besa, 2006), oltre a centinaia di lavori scientifici e monografie.

martedì 25 novembre 2008

Nasce Bepress

Bepress
edizioni in movimento

Le edizioni Bepress nascono nel 2008 da una collaborazione sinergica tra l'agenzia Bfake, le Officine Ergot di Lecce e la Mimesis edizioni di Milano.
Bepress si appoggia sulla forte esperienza dei fondatori che da diversi anni lavorano nel campo delle culture e della produzione di eventi sull'asse Lecce Milano.

Il progetto Bepress parte dalla ricerca sociologica legata al filone critico delle culture alternative, si estende attraverso l'estetica, la letteratura, la saggistica, nella prospettiva di dare voce editoriale ai fenomeni sommersi, alle diversità, ai giovani ricercatori che come Bepress amano mordere le parole ed i libri estraendone linfa vitale e socio culturale.

Grazie all'esperienza ed ai rapporti internazionali intessuti negli anni precedenti la nascita delle edizioni bepress, presto saranno disponibili sul mercato italiano numerosi testi di fondamentale importanza ma mai tradotti nella nostra lingua.

La prima collana in ordine di nascita è ACIDE REALTA', un abecedario delle sostanze psicotrope, un'enciclopedia minore delle droghe, un punto di riferimento per chi lavora, ricerca o sperimenta nel variegato mondo quasi del tutto da alfabetizzare, delle sostanze psicoattive.

La collana UNKNOWN come già indicato dal titolo conterrà i testi stranieri mai pubblicati in italia che con lavoro meticoloso di traslazione saranno finalmente resi disponibili nella nostra lingua.

La collana ATOMI in formato tascabile 12x17 dal prezzo di copertina contenuto, ospiterà la narrativa giovane da una selezione tra i più bravi e creativi narratori che ogni anno ci faranno pervenire i propri lavori con il concorso perenne COGLI L'ATOMO.

La collana ANTROPOS attraverso i circuiti universitari elaborerà le migliori ricerche nel campo delle scienze sociali per dare vita a prodotti editoriali di approfondimenti sociologici e filosofici di elevato spessore culturale.

Bepress è distribuita in libreria su tutto il territorio nazionale tramite il circuito pde con promozione pea. I libri pubblicati con licenza creative commons sono resi disponibili sul nostro sito (www.bepress.it) in formato pdf.

lunedì 24 novembre 2008

10 racconti in Noir per Stampa Alternativa. Consigliamo caldamente!!!


Questa antologia è il risultato di due passioni: quella, diffusa, per la letteratura definita "di genere" ma che spesso valica i confini del noir per diventare rappresentazione della vita e della società; e quella per la condivisione della cultura, una passione che rifiuta l'imposizione del "tutti i diritti riservati" per restituire (e restituirsi) il diritto di essere autori, lettori ed eco della cultura, e non semplici fruitori, consumatori passivi di "prodotti".Ecco com'è nata l'idea di un concorso letterario che è stato poi battezzato "Creative Commons in Noir". E alle due passioni di cui sopra - raccontare e condividere - se n'è aggiunta un'altra, che a Stampa Alternativa è piaciuta perché fa parte del tessuto connettivo di questa casa editrice: andare alla ricerca di voci, scandagliare tra chi scrive e trovare narrazioni nuove.Quest'ottica, una volta che è stata condivisa all'interno di Stampa Alternativa, è stata presentata alle persone a cui si è chiesto di far parte della giuria: Maurizio Matrone, che ha accettato di diventarne presidente, Juan Carlos De Martin, responsabile di Creative Commons Italia, Loredana Lipperini, scrittrice e critica letteraria, Monica Mazzitelli, scrittrice e coordinatrice de iQuindici, Edi Pernici, lettore, Luciano Comida, giornalista e scrittore, e Carla Melli, consigliere della Provincia di Trieste. Gli autori: Davide Bacchilega, Euro Carrello, Luciano Pagano, Alberto Prunetti, Alberto Giorgi, Michele Frisia, Karim Mangino, Angela Venuti, Antonio Pagliaro, Paolo Ferrari
fonte iconografica di Jonas Dagar

sabato 22 novembre 2008

Agostino Palmisano: estratto da "Una volta ero strafatto" EC (Edizioni Clandestine)


















PREFAZIONE IL PAGLIACCIO E’ IN PENSIONE
Una piccola spiegazione.Tutto ciò che segue è atto di ribellione inutile -ma onesto- di un individuo alle prese con un esame di coscienza. Egli non si guarda dentro per giudicarsi e darsi delle punizioni da scontare, bensì scava per trovare le tracce che il passato a lasciato nel presente e che il presente stesso potrebbe regalare al futuro. Dico regalare perché l’istante perpetuo del presente è condotto sempre con un po’ d’avventatezza, senza reale cognizione di causa. Si rallenta la mente per paura di andare troppo avanti rischiando di rimanere per sempre indietro rispetto ad una quotidianità che girà vorticosamente su se stessa. E la propria storia viene scritta di conseguenza.Siamo un disco graffiato senza rimedio. Bisognerebbe lasciarsi fluire completamente nella propria mente.Tutte queste poesie contengono tutto quello che volete: amore, sangue, morte, dolcezza, sesso, cattiveria, pietà, fratellanza, rabbia, ecc. Tutto il bene ed il male si uniformano all’esigenze dell’individuo che cerca la sua pienezza, anche a costo di diventare scontato, ipocrita, qualunquista, ecc. Voglio essere di tutto perché non voglio essere nessuno. Voglio solo vedermi dentro come un qualsiasi spettatore, magari più interessato del normale.Ma l’atteggiamento introspettivo non è quello tipico d’un vecchio ormai giunto alla fine che cerca di trovare scuse atte all’apertura delle porte del paradiso dopo la morte fisica. L’introspezione è condotta razionalmente e con tutta la lucidità possibile perché priva d’un fine ultimo. Dopo la morte c’è qualcosa che non ci riguarda. Inoltre l’introspezione assume forme più dilatate che comprendono anche l’humus sociale dell’individuo. Egli ghigna contro il mal di vivere, ride senza ritegno dell’angoscia e dei dolori universali, si fa beffe perfino di se stesso. Ma subito dopo è capace di scoppiare in un pianto infantile chiedendo amore ed affetto, conscio di non meritarne.In fondo ciò che un uomo chiede è comprensione, soprattutto negli sbagli. Bisogna capire la propria umanità.Chi scrive ama, anche con rabbia. E se mostra violenza è perché l’oggetto del proprio amore lo delude.
UNA VOLTA ERO STRAFATTO: DICHIARAZIONE D’INDIPENDENZA
Finalmente abbiamo finito di camparehanno spento la nostra musica e ce ne siamo accorti-acqua nel serbatoio dei nostri motori-sappiamo che è finita e che la banda è crepatanon più autostrade ma strade soltantoniente più bar dove farci ripulire dalla nostra ignoranzaniente più noia del troppo tempo da viverema solo noia aspettando di sognarein letti riscaldati dalle nostre famiglie.Abbiamo raggiunto un altro livello di percezioneabbiamo assaporato le nostre mancanzenon abbiamo vergogna delle nostre amputazioni sociali-la stanchezza non sarà bandita dai nostri occhi-e avremo i ritmi che ci meritiamoavremo la musica che ci rispettaassaggeremo solo quello che ci inebria-quello che gli altri credono fa schifo-avremo sguardi furtivi che chiederanno saliveavremo posture degne dei migliori falsariniente grandezza altruiniente banchetti dal vino guastoniente strade che ci portino ad altre stradesempre più vuote e cariche di carne freddaci meritiamo la saggezza col disprezzo degli amicivogliamo il fallimento della personalitàe la vogliamo con la nostra grandezzae niente giudizi.Prendiamoci tutto ciò che vogliamoprendiamoci tutti i banchetti del cazzoprendiamoci tutti gli sguardi che arrapanoprendiamoci il diritto a non dover prendere a tutti i costivogliamo la voglia della grandezzavogliamo girare senza essere vistisenza che qualcuno s’agganci e vampirizzi-senza dover dire bè che si dice tutto bene ciao-vogliamo vedere un bel culoe non desiderare di papparcelovogliamo poter dire che siamo delle teste vuotesenza dover fare la faccia dei bravi bimbinon vogliamo salvare la situazioneperché nessuno farebbe altrettantonon vogliamo conoscere ragazze per farci amicizianoi vogliamo scoparee sogniamo di scoparefin anche il mondo balordo che va in maloragrazie a noi.2Le torri sono spacciatecrolleranno per rinascere sabbiae le distese finirannotranciate dalle reti elettrichecome ragnatele della societàe tutto sarà attiratoverso le correnti potentipeggio dei gorghi d’oceanopressurizzando verso l’abissopieno di timpani esplosi-flusso di povertà-flusso di ricchezza-flusso infinitolimite che tende a zeroequazioni impossibililogaritmi staticiergonomiamatrice vuotasaturazione non dimostrabile.Tutto sarà dimostratotutto mortotutto nuovotutto spentoil passato spiegato dal sessoil futuro castratoil presente ignoranzail presente indifferenziato.

lunedì 17 novembre 2008

Christopher Paolini e il suo Brisingr

Christopher Paolini, autore di Eragon ed Eldest, ora esce con un nuovo lavoro dal titolo Brisingr edito da Rizzoli. Esordisce giovanissimo e diviene un caso letterario, anche se con una certa lentezza rispetto alle esplosioni letterarie di scrittori un pò più maturi come Dan Brown e il Codice Da Vinci. Da subito si intuisce leggendo tutte e tre i suoi lavori che dentro c'è il succo letterario assorbito da frequentazioni con il mondo de Il Signore degli Anelli di Tolkien, ma anche una profonda conoscenza delle atmosfere proprie delle categorie iconografiche del gotico internazionale (vedasi la resa di ambienti architettonici e paesaggi) e di certa letteratura magica di provenienza celtica, soprattutto nel riferimento a certe figure mostruose mitologiche come i Troll. Ma la figura forse più bella e interessante nelle storie raccontate da Paolini, rimane Saphira simbolo seppur mostruoso del legame tra fantastico e realtà, dove l'unione mentale tra il drago ed Eragon, rappresenta la chiave di volta per leggere tutto questo come un legame di crescita spirituale e affettiva tra due esseri che vengono da mondi e dimensioni differenti: altro che interculturalità!
Daniela Pispico
La trama:
Eragon, Roran, e Saphira sono in viaggio verso l'Helgrind, la dimora dei Ra'zac, dove la promessa sposa di Roran, Katrina, è stata tenuta prigioniera. Eragon cura la ferita che è stata inflitta a Roran da un Ra'zac nell'accampamento a Carvahall. Insieme, si infiltrano nella fortezza e vengono attaccati dai Ra'zac. Roran uccide uno dei due Ra'zac e salva Katrina. Eragon trova Sloan, il padre di Katrina e traditore a Carvahall, imprigionato. Eragon decide di rimanere nell'Helgrind per uccidere il restante Ra'zac e trattare con Sloan. Egli dice a Saphira di tornare dai Varden con Roran e Katrina. Poi trova e uccide l'ultimo Ra'zac con facilità. Eragon poi lascia l'Helgrind con Sloan e, utilizzando il vero nome di Sloan, gli ordina di viaggiare verso la terra degli Elfi, e Eragon ritorna dai Varden. Nel frattempo, Saphira arriva al campo dei Varden senza Eragon, così Arya parte per trovarlo. Arya trova Eragon e tornano dai Varden insieme. Al campo dei Varden, Eragon corregge la maledizione che ha accidentalmente imposto a Elva, ma solo parzialmente. Ora può scegliere se ignorare la maledizione o meno. Egli paga inoltre il suo debito verso Gedric, dal quale ha rubato le pelli per la sella di Saphira, e poi fa visita a Jeod e dà alla moglie un regalo. Murtagh e il suo drago, Castigo, attaccano i Varden poco dopo il ritorno di Eragon. Gli Elfi aiutano Eragon nella sua lotta contro Murtagh, costringendo lui e Castigo a fuggire. Dopo la lotta, Eragon sposa Roran e Katrina. Nasuada ordina a Eragon di partecipare all'elezione del nuovo re dei nani senza Saphira, ed Eragon accetta di malavoglia. Tra i nani, Eragon è a favore di Orik, il capo del clan del Dûrgrimst Ingeitum. Un tentativo di uccidere Eragon viene effettuato dal clan del Dûrgrimst Az Sweldn rak Anhûin, che è ostile nei confronti di Eragon. Orik presenta elementi di prova per i capi-clan, che bandiscono l'Az Sweldn rak Anhuin. Dopo aver ricevuto la fiducia dei nani, Orik viene eletto come nuovo re dei nani. All'incoronazione di Orik, Saphira aggiusta Isidar Mithrim, che Arya aveva frantumato nel tentativo di salvare Eragon dallo Spettro, Durza. Eragon e Saphira decidono di tornare a Ellesméra per continuare il loro addestramento. Eragon viene a conoscenza da Oromis e Glaedr che Morzan non è suo padre e che è Brom. Il giorno successivo, Eragon capisce la fonte del potere di Galbatorix; un Eldunarí, o un cuore dei cuori, è un cuore di drago, che contiene la loro coscienza ed esiste in eterno. Glaedr spiega che Galbatorix controlla centinaia di questi, che sono la fonte del suo potere. Essi discutono con Eragon della necessità di avere una nuova spada. Eragon fa visita a Rhunön, l'elfa fabbro, e le chiede di forgiare una nuova lama per lui. Lei accetta, solo dopo che egli recupera il materiale necessario, l'acciaioluce, ed Eragon chiama la spada "Brisingr". Quando Eragon decide di tornare dai Varden, scopre che anche Oromis e Glaedr sono in partenza. Oromis spiega che è giunto il momento di opporsi a Galbatorix accanto a Islanzadí e Glaedr dà il suo Eldunarí a Eragon e Saphira prima della loro partenza. Eragon e Saphira tornano dai Varden, che sono impegnati in un assedio alla città di Feinster, e si ricongiunge con Arya. Eragon e Arya trovano la Signora della città, Lady Lorana, ma scoprono che i suoi tre maghi stanno tentando di creare uno Spettro. Eragon e Arya corrono a uccidere i maghi, che però riescono a trasformare un uomo in uno Spettro. Tuttavia, Eragon vede attraverso l'Eldunarí di Glaedr lo scontro fra Oromis e Murtagh; Galbatorix prende il controllo di Murtagh e tiene bloccati i due Cavalieri. Oromis si irrigidisce a causa della sua malattia e viene trafitto dalla spada di Murtagh che uccide anche Glaedr. Appena Eragon riacquista coscienza, lui e Arya lottano con lo Spettro, Varaug, che viene ucciso dall'elfa. Dopo il successo dell'assedio, Nasuada informa Eragon che il piano dei Varden è di marciare verso Belatona, quindi a Dras-Leona e da lì a Uru'baen, dove cercheranno di uccidere Galbatorix.

fonte Wikipedia

domenica 16 novembre 2008

Edita per la musica: Domenico Protino a Milano presentato da Massimo Cotto

MONDADORI MULTICENTER
C.SO VITTORIO EMANUELE II - MILANO

GIOVEDÌ 20/11 2008 ORE 18.00

DOMENICO PROTINO
INCONTRA IL PUBBLICO E PRESENTA ALCUNI BRANI DEL SUO ALBUM OMONIMO DISTRIBUITO DA WARNER

Presenterà MASSIMO COTTO








Domenico Protino si appassiona alla musica all'età di cinque anni per poi scoprire il suo amore per la chitarra, la musica cantautoriale italiana e il pop internazionale.
A partire dal 2000 si esibisce con diverse cover band e partecipa, in qualità di cantautore, a concorsi canori nazionali che gli permettono di prendere confidenza con dei palcoscenici sempre più importanti,. Domenico viene premiato insieme a grandi esponenti del panorama musicale italiano quali Laura Pausini, Nek, Francesco Baccini, Fabio Concato, Antonella Ruggiero, Avion Travel e tanti altri.
Questo premio gli apre le porte a importanti Festival come il Premio Mia Martini, il Solarolo Song Festival, il M.E.I., Sanremoff e Premio Bindi.
Sempre nel luglio 2007, Domenico si aggiudica il Premio Salentino con il brano "La nuova aurora", scritto per una produzione televisiva che in seguito andrà in onda su emittenti RAI.
Nel 2008 viene selezionato per rappresentare l’Italia al Festival Internazionale della Canzone di Viña del Mar del Cile (il più importante festival dell’intera America Latina); vince con il brano "La guerra dei trent'anni” aggiudicandosi due “gaviotas de plata” ovvero i premi come migliore autore e migliore interprete.

giovedì 13 novembre 2008

Maria Beatrice Protino in arte Almadressa parla della sua diversificazione dell'immagine nella grafica digitale

“The girl is two girls?”: una donna con quattro braccia e quattro gambe è un’immagine che mi piace definire sintetica perché elaborata mediante computer attraverso una manipolazione digitale. La sua finalità è quella di creare un mini-mondo simbolico; la legittimazione in un suo proprio codice. Si tratta, infatti, di un’immagine-linguaggio, che struttura un proprio universo di simboli utilizzando un procedimento per così dire ‘immateriale’ perché basato su processi logico-matematici astratti quali appunto quelli computerizzati.Naturalmente, ci muoviamo in un ambiente simbolico che non ha nulla a che fare con l’esperienza perché rappresentazione della mente.Per fare un esempio pratico, prendo come punto di riferimento la vita dentro il circuito urbano di una metropoli. Se mi limitassi a scattare delle foto o a riprodurre con la matita ciò che vedo, finirei solo per fare una descrizione oggettiva di quell'ambiente. Se, invece, sottopongo quelle foto a degli opportuni effetti grafici digitali dettati dalle mie sensazioni in quel luogo, allora riesco a esprimere la mia interiorità, perché quelle immagini –manipolate- avranno ombre, colori e distorsioni o addirittura saranno riformulare e ricostruite utilizzando un codice che è il mio modo di percepire, del tutto soggettivo.La rielaborazione di immagini implica, quindi, un processo di trasformazione di un’immagine data per ottenerne una nuova. Spesso detto processo si combina con quello di integrazione, cioè di composizione di una nuova forma, di un nuovo oggetto, utilizzando più immagini date.Quello che ho utilizzato, allora, non è più, quindi, applicazione legata esclusivamente alle professioni del disegno tecnico o del marketing, i cui effetti possono essere quelli tipici di una cd “creatività di servizio”, di tipo ludico e spettacolare come quella ampiamente utilizzata dalla pubblicità e dal cinema; non più la logica della falsificazione o della duplicazione del reale sotto forma di iper-realtà, alla quale la pubblicità ci ha ormai abituati, ma, finalmente, la creazione di una diversificazione dell’immagine in opposizione all’anonima massificazione mediatica.Questo ritengo sia il modo nuovo e finalmente radicale per esprimere “la rivoluzione del nostro tempo, prima fra tutte la cibernetica e internet, la cui conseguenza più evidente sul piano sociale sta nel rafforzamento della perversità dei processi di globalizzazione, cioè la diffusione su base planetaria dell’ideologia del capitalismo di mercato e dei principi della democrazia occidentale” (Demetrio Paparoni, L’arte contemporanea e la sua ridefinizione): l’utilizzo degli stessi mezzi che il sistema ha creato per combattere il sistema stesso e fare in modo che l’arte riconquisti un campo d’intervento nuovamente predominante e per lungo tempo perso.

mercoledì 12 novembre 2008

Nasce la casa editrice Edita



















Nasce Edita. Una nuova casa editrice. Certo la situazione in Italia non è delle più incoraggianti, anzi...Si pubblicano troppi libri, nascono editori con una media sul territorio nazionale di due nuove aziende del settore ogni due/tre mesi, per non parlare del pubblico dei lettori che in Italia è veramente esiguo. E per dirla tutta non sembra per il momento che questa “eletta” schiera tenda ad allargarsi. Ma questo certamente non può scoraggiare chi come noi è desideroso di intraprendere un viaggio, di imboccare un nuovo cammino, anche se la strada non è perfettamente asfaltata. Forse proprio questo può fungere da stimolo e ulteriore pungolo a rimboccarsi le maniche e a costruire un progetto. Edita come casa editrice è un'azienda giovane e fatta da giovani e intraprendenti professionalità unite non solo dall’amore per la cultura, ma anche dalla consapevolezza che il valore da attribuire all’uomo e alle sue tradizioni, alla sua storia, al suo ambiente, al suo pensiero sia un elemento fondamentale alla base della nostra civiltà e che necessariamente vada tutelato, promosso, alimentato nel dibattito odierno della riflessione sociologica e antropologica. Ebbene la linea che Edita ha scelto sarà quella di focalizzare la produzione editoriale sull’antropologia sociale, sulla filosofia, sul turismo, avendo cura, (parola oggi svuotata di senso ma che intendiamo recuperare in tutta la sua bellezza e forza) non solo della veste grafico-editoriale, ma anche dei suoi autori, cercando di offrire una loro tutela a 360 gradi. Il primo volume di Edita ha un titolo che già celebra degnamente la nascita di questa nostra avventura: Con te (Storie di aiuto dal Salento) a cura di Silvia Cazzato e Leda Cesari, con un apparato fotografico a cura di Salvatore Bello. Il premio nobel per la solidarietà al Salento?
Comincia da qui!



info: 0832/304445










martedì 11 novembre 2008

UDI - stop al femminicidio










«Abbiamo voluto una Staffetta di donne per dire che la violenza sulle donne deve finire. Vogliamo dirlo, non solo, nelle grandi manifestazioni nelle grandi città e nei comunicati stampa che siamo costrette a scrivere quasi quotidianamente, ma anche in provincia, nei paesi, nei piccoli centri. Lo sappiamo, la violenza si esprime in tanti modi: omofobia, razzismo, pedofilia, e poi l’avvelenamento dell’ambiente… e altro ancora.

Con questa iniziativa vogliamo dire basta alla violenza sessuata e al femminicidio.
L’Istat nel febbraio 2007 ci ha detto che sono 14 milioni, in Italia, le donne oggetto di
violenza fisica, sessuale o psicologica
, che i soprusi sono commessi soprattutto dal
partner e che, tra i 16 e i 50 anni tra le cause di morte, la violenza viene prima di malattie o
incidenti stradali.

“Stop al femminicidio”.

Femminicidio è parola ancora assente nei dizionari della lingua italiana.
Feminisidio viene coniata a Ciudad Juarez, una città messicana ai confini con gli USA, dove dal 1993 ad oggi, 413 donne sono state uccise e 600 sono scomparse.
UDI l’ha fatta propria, traducendola in femminicidio e ne ha assunto il senso politico usandola in ogni occasione: manifestazioni, volantini, comunicati.
Così, piano piano, è entrata nel linguaggio comune.
Femminicidio: cioè uccisione di donne per mano di uomini. In genere gli assassini sono
fidanzati, mariti o ex, ma anche padri, fratelli, conoscenti, solo qualche volta estranei.


Possono aderire alla Staffetta donne singole e associazioni di donne compresi i
coordinamenti femminili di sindacato.
È esclusa l’adesione di partiti e movimenti politici misti, le donne invece sostengono la
Staffetta a titolo personale.
Ogni donna o associazione che aderisce comunica in linea di massima l’iniziativa che
intende svolgere al passaggio dell’anfora testimone (dibattiti, rappresentazioni, sit-in,
spettacoli
, eccetera).
Si aderisce scrivendo alla sede nazionale dell’Udi, che provvederà a mettere in
comunicazione le donne tra di loro (staffettaudinazionale@gmail.com)
Hanno già aderito in tante, ma prenderemo in considerazioni richieste che arrivino per
tempo e compatibili con il calendario nazionale già definito.

A partire da novembre, la staffetta potrà essere seguita tappa dopo tappa, sul sito dell’Udi
www.udinazionale.org e da dicembre sulla rivista Confidenze».

tratto dal sito UDI (unione donne in italia)

Anime Nere Reloaded a Genova

Venerdì 14 novembre, ore 17, nella Sala dei Chierici della Biblioteca
Berio di Genova, verrà presentato il libro Anime Nere Reloaded
(Mondadori).

saranno presenti Gio' Barbera, cronista di nera del Secolo XIX
gli autori liguri presenti nella raccolta: Marco Vallarino, Ettore
Maggi, Andrea Novelli e Gian Paolo Zarini,
e il curatore della raccolta, Sergio Altieri.

L'attore Fabrizio Maiocco leggerà alcuni brani dei racconti.

domenica 9 novembre 2008

Fable II e riferimenti bibliografici




Il Signore degli Anelli, J.R.R. Tolkien, Bompiani
Eragon ed Eldest di Christopher Paolini, Fabbri
Licia Troisi, Cronache del mondo sommerso,Mondadori
Harry Potter di J.K. Rowling, Sonzogno

mercoledì 5 novembre 2008

Yes, we can

Tralasciando entusiasmi e facili paragoni (come ha fatto un’emittente radiofonica italiana che ha idealmente affiancato Barack Obama a Papa Giovanni Paolo II) con illustri personaggi della storia dell’umanità confondendo generi e ambiti di azione, la vittoria di Barack Obama, è sintomo di un cambiamento epocale non solo per gli U.S.A. ma per tutto il mondo. Il presidente di colore, vince in Virginia, California, in Pennsylvania. Il neo-eletto presidente, davanti a una folla acclamante il suo imperativo categorico “Yes, We Can!”, dichiara di voler costruire una nuova America, con l’aiuto di tutti (dalle comunità ispano-americane, afro-americane, alle comunità – impensabile sotto un’amministrazione Bush – gay che lo hanno sostenuto) mattone per mattone. Questo significa un impegno che non sarà solo unilaterale e dogmaticamente verticalistico dall’alto verso il basso (le amministrazioni Reagan, Bush senior, Bush Jr), ma un nuovo modo di intendere la politica sul piano interno fatta su un reale dialogo tra le diverse componenti la società civile (quella che deve scegliere a causa di un sistema sanitario gestito dalle compagnie di assicurazione se mangiare o curarsi) e la leadership della White House. Sul piano internazionale maggiore apertura verso la Russia, e paesi hot come Corea e Cina, pianificazione costruttiva di progetti regolamentativi per una maggiore stabilizzazione del sistema ecologico mondiale oramai ai limiti del collasso. Ora non ci resta che sperare che Obama ( Il Presidente nero, come il titolo dell’opera di Lobato edito da Controluce) dichiari al mondo cosa si nasconde nell’Area 51 e attendere una splendida analisi di Noam Chomsky sul nuovo democratico ordine mondiale

di Stefano Donno

martedì 4 novembre 2008

Le larve, di Claudio Morandini, Pendragon, (Bologna, 2008). Di Nunzio Festa

Peggio, per bruttezza, delle larve. Il protagonista del romanzo di Morandini, quello principale e non il ritratto che fa da cornice a tutta la storia, che è un ricco abominevole, dovrebbe essere mangiato dagli insetti; mentre, per esempio, tratta male le sue serve, esattamente o forse solo idealmente come suo nonno-padre da lui vorrebbe. Che, per dirla tutta, il ragazzo è figlio del nonno. E non del padre. A volte (sembrerebbe) le cose non sono nella maniera esatta di come te le raccontano quando sei un bambino. La trama nebulosa, ma non per insufficienza di doti bensì per scelta, è impregnata del clima ampiamente asfittico del palazzaccio nel quale i fatti succedono. In qualche passaggio, Claudio Morandini somiglia alla Chiara Cretella di Annunciazione in metropolitana; principalmente per alcune scene e piccoli risvolti psicologici di alcuni personaggi. La storia, la quale si svolge in vite rurali e perfettamente borghesi, è zeppa della terra più melmosa che esista. Siamo di fronte, addirittura, a più generazioni di larve. D’esseri, anzi, ripugnanti come e molto più delle larve. Le larve non proprio astrali. Forse, più esattamente il male annidato in cellule di uomini persi. La trama ci fa sentire tutto quel profumo, a volte claustrofobico, delle temperature gotiche. Gli eventi sono carichi, ancora, di male. Una donna è fatta impazzire. Un omicidio. Una vita a stare perfettamente e di continuo contro gli altri. Il dominio del padrone. Una serie di elementi ficcati nel corpo della narrazione, narrazione di un io-narrante scrupoloso e duro. Il protagonista, a tratti, è sospeso tra sogno-incubo e realtà. Il fattore salvifico, invece, è rappresentato appunto dalla terra. Quella iniziale e vitale, nonostante sempre le larve. Claudio Morandini riesce nell'operazione di scrivere con cautela e ricchezza, chiaramente funzionali ai luoghi. Morandini, però, capisce persino che deve permettere a lettrici e lettori d'entrare meglio e di più nelle menti dei personaggi, ed è capace allo stesso tempo del “lavoro”. Con questo romanzo si può dunque giungere nel territorio delle miserie umane, delle bassezze, leggendo facce di uomini orribili. Le larve è un romanzo fitto di contenuti. Parte dell'umanità, e delle sue 'passioni' è tenuta in vita con la forza delle parole.


Le larve, di Claudio Morandini, Pendragon, (Bologna, 2008), pag. 227, euro 14,00

lunedì 3 novembre 2008

Enzo Fileno Carabba - Le colline oscure - Armi da taglio 3 (Barbera editore)

IL LIBRO

Angelo di mestiere tenta di insegnare l’amore per i libri alla fauna studentesca che popola il labirintico Istituto ogni giorno più grande. Nel tempo libero ruba giocattoli ai bambini ricchi e li rivende. Sarebbe un’esistenza già abbastanza bizzarra se non fosse che la campagna attorno a lui comincia a popolarsi di Madonne: appaiono, marciano tra gli alberi e a volte si scontrano con ferocia. Da dove vengono? Che cosa vogliono?

In una realtà attraversata da misteri e da rivelazioni, da tafani e da tagliole, si intrecciano le vicende di turisti americani new age e bambini muti, vecchie zie e manager d’assalto, donne che Angelo ama e donne che dovrebbe amare. Ed è così che pagina dopo pagina la scrittura incantevole di Enzo Fileno Carabba ci trasporta in un mondo fantastico e ci porta a scoprire l’unica verità possibile: il Maligno si annida dappertutto, le colline incombono oscure e occorre organizzarsi per provare a resistere allargando spiragli di luce.



L’AUTORE

Enzo Fileno Carabba (Firenze, 1966) è autore di diversi libri, tra cui Jakob Pesciolini (Premio Calvino 1991), La regola del silenzio e La foresta finale, tutti editi da Einaudi. Il suo ultimo romanzo prima di Le colline oscure è stato Pessimi segnali, uscito in Francia nel 2003 nella prestigiosa Série Noire di Gallimard e l’anno dopo in Italia da Marsilio: lì compariva per la prima volta Angelo, protagonista anche di queste pagine.

sabato 1 novembre 2008

Enrico Rava ... a tutto jazz!














Giovedì 20 novembre
doppio set: 20,00 (primo) – 22,00 (secondo)

Enrico Rava Quartet Standards

Enrico Rava, tromba
Luca Mannutza, pianoforte
Dario Deidda, basso
Roberto Gatto, batteria


Secondo prestigioso appuntamento per il Jazz Club Ueffilo – Cantina a Sud (Via Donato Boscia 21 – Gioia del Colle), in collaborazione con Jazzitalia e con MPS Banca Personale (Gruppo Montepaschi).
Giovedì 20 novembre le mura rinascimentali del Ueffilo ospiteranno – in un esclusivo doppio set ( 20,00/22,00) uno tra i più grandi musicisti del jazz mondiale: Enrico Rava.
Rava è, senza dubbio, uno dei più eleganti e creativi musicisti europei, dall’innato senso melodico. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse e più stimolanti, è apparso sulla scena jazzistica a metà degli anni sessanta, segnando il suo percorso con collaborazioni prestigiose come quelle con Gato Barbieri, Cecil Taylor, Jack de Johnette, Pat Metheny, Miroslav Vitous, John Abercrombie, Richard Galliano, Steve Lacy, Joe Henderson, Michel Petrucciani.
Il trombettista triestino sarà accompagnato, in questo inconsueto percorso musicale, dalle invenzioni pianistiche di Luca Mannutza nonché da una solida e scoppiettante sezione ritmica formata dall’impareggiabile drumming di Roberto Gatto alla batteria e dalle pulsanti vibrazioni di Dario Deidda al basso elettrico.
L’ appuntamento sarà arricchito dalla degustazione di prodotti tipici, frutto della rinnovata offerta enogastronomica del Ueffilo.
Food and Music: 30 euro.
Il Ueffilo – Cantina a Sud è in Gioia del Colle(Ba)-via Donato Boscia 21.
Info e prevendite: 339/8613434 – 080/3430946 - Centro Musica : 080 - 521.17.77
web: www.ueffilo.com. info@ueffilo.com

Grazie infinite per la collaborazione.

Alceste Ayroldi
Responsabile dell’ Ufficio Relazioni Esterne
e Comunicazione Ueffilo Jazz Club
339/2986949

BIOGRAFIE


ENRICO RAVA
Enrico Rava, nato a Trieste nel '39, è indubbiamente il jazzista italiano più conosciuto a livello internazionale. In trent'anni di carriera, il trombettista, flicornista, compositore ha al proprio attivo oltre settanta incisioni, di cui sedici a proprio nome. Avvicinatosi alla tromba nel '57, grande ammiratore di Miles Davis e Chet Baker, Enrico Rava comincia a suonare giovanissimo nei club torinesi. Nel '63, conosce Gato Barbieri, al cui fianco due anni dopo incide la colonna sonora del film di Montaldo Una bella grinta. In quegli anni incontra Don Cherry, Mal Waldron e Steve Lacy, con il quale suona free jazz in quartetto tra Londra e Buenos Aires (ed è in Argentina, nel '66, che il quartetto registra l'album The Forest and The Zoo). Nel '67, Rava è a New York ed entra in contatto con l'avanguardia free, tra cui Roswell Rudd, Marion Brown, Rashid Ali, Cecil Taylor, Carla Bley. Dopo una parentesi italiana, che lo vede esibirsi con vari musicisti, tra cui Franco D'Andrea, e registrare a Roma con Lee Konitz e a Brema con Manfred Schoof, nel '69 riparte per New York, dove rimarrà per otto anni. I primi tempi suona soprattutto con Rudd, Bill Dixon e la Jazz Composer's Orchestra di Carla Bley, sotto la cui direzione partecipa all'incisione di Escalator Over the Hill. A partire dal '72, anno in cui pubblica Il giro del giorno in 80 mondi, il primo disco a suo nome, Rava dirige quartetti (sia nei club newyorkesi che in tournée in Europa e Argentina) quasi sempre privi di pianoforte. Le collaborazioni e le incisioni si susseguono, preziose, a ritmo serrato, al fianco di prestigiosi musicisti italiani, europei, americani: tra questi John Abercrombie, Joe Henderson, Roswell Rudd, Cecil Taylor, Ray Anderson, Dollar Brand, Franco D'Andrea, Urbani, Miroslav Vitous, Daniel Humair, Paul Motian, John Taylor, Archie Shepp, Misha Mengelberg, Richard Galliano, Lee Konitz, etc. etc. Musicista rigoroso e strumentista raffinato, questo poeta della tromba è anche un sensibile ed abile compositore, amante del jazz, ma capace di suonare nei più disparati contesti e di fondere nel suo personalissimo stile influenze musicali molteplici, dalla musica sudamericana al funk, al rock.
ROBERTO GATTO
Nato A Roma il 6 ottobre 1958. IL suo debutto professionale risale al 1975 con il Trio di Roma (Danilo Rea, Enzo Pietropaoli).
Ha suonato in tutta Europa e nel resto del mondo con i suoi gruppi ed insieme ad artisti internazionali. Le formazioni a suo nome sono caratterizzate, oltre che da un interessante ricerca timbrica, e un impeccabile tecnica esecutiva, da un grande calore tipico della cultura mediterranea. Questo fa sicuramente di Roberto Gatto uno dei più interessanti batteristi e compositori in Europa e nel Mondo.
Numerose sono le collaborazioni con Bob Berg, Steve Lacy, Johnny Griffin, George Coleman, Dave Liebman, Phil Woods, James Moody, Barney Wilen, Ronnie Cuber, Sal Nistico, Michael Brecker, Tony Scott, Paul Jeffrey, Bill Smith, Joe Lovano, Curtis Fuller, Kay Winding, Albert Mangelsdorff, Cedar Walton, Tommy Flanagan, Kenny Kirkland, Mal Waldron, Ben Sidran, Enrico Pieranunzi, Franco D'Andrea, John Scofield, John Abercrombie, Billy Cobham, Bobby Hutcherson, Didier Lockwood, Richard Galliano, Christian Escoudè , Joe Zawinul, Bireli Lagrene, Pat Metheny.
Come leader ha all'attivo nove album: Notes, Ask, Luna, Jungle Three, Improvvisi, Sing Sing Sing, Roberto Gatto Plays Rugantino.
Da anni si dedica anche alla composizione di musiche da film realizzando, insieme a Maurizio Giammarco, la colonna sonora di "Nudo di donna" per la regia di Nino Manfredi, ed insieme a Battista Lena quelle di "Mignon è partita" di Francesca Archibugi vincitore di cinque David di Donatello, di "Verso Sera" e "Il grande cocomero" della stessa Archibugi.
Nel 1983 vince il referendum del mensile Fare Musica come "miglior batterista italiano".
Nel 1985 e nel 1987 con il gruppo Lingomania si classifica al primo posto del referendum "Top jazz" indetto dalla rivista Musica Jazz nella categoria "Miglior gruppo".
Nel 1988, 1989, 1990, nell'ambito dell'inchiesta "i vostri preferiti" a cura del mensile Guitar Club, è al primo posto della categoria "2Batteristi". Nel 1993 realizza due Video didattici dal titolo "Batteria" vol. 1 e 2.
Si è esibito recentemente nella prestigiosa sala della Town Hall a New York.
E' stato direttore artistico del Teatro Dell'Angelo di Roma per la rassegna "Jazz in progess".

Collaborazioni come sideman con: Mina, Lucio Dalla, Pino Daniele, Gino Paoli, Ivano Fossati, Gianni Morandi, Riccardo Cocciante, Ron, Mango, Renzo Arbore, Teresa De Sio, Ornella Vanoni, Sergio Caputo, Gilberto Gil, Mimmo Locasciulli, Riz Ortolani, Piero Umiliani, Franco Piersanti, Lalo Schifrin, Armando Trovaioli, Ennio Morricone, Domenico Modugno.
La sua biografia è inserita nella prestigiosa "Biographical Encyclopedia of Jazz" di Leonard Feather & Ira Gitler.

LUCA MANNUTZA

Nato a Cagliari il 22.09.1968 si avvicina alla musica giovanissimo grazie al padre che gli impartisce i primi rudimenti musicali e pianistici all'età di soli quattro anni. Nel 1974 inizia privatamente lo studio del pianoforte classico per poi iscriversi nel 1979 al Conservatorio "G.P. da Palestrina" di Cagliari. A tredici anni partecipa al Concorso pianistico Internazionale "Ennio Porrino" aggiudicandosi il terzo posto ex aequo (non verranno assegnati i primi due). Si diploma in pianoforte al Conservatorio di Cagliari diciotto anni, con ottimi risultati. Nel frattempo matura esperienza musicale con vari gruppi di rock progressivo e fusion.
Conosce il jazz solo nel 1990 e l'intensità della sua attività musicale jazzistica inizia a crescere a partire dal 1992 quando viene chiamato dal sassofonista argentino Hector Costita con cui collaborerà per tre anni. Nello stesso anno conosce il trombettista newyorkese Andy Gravish che lo recluta per le sue serate in Italia.

Dal 1993 inizia ad esibirsi a fianco di alcuni dei migliori musicisti italiani tra i quali Paolo Fresu, Emanuele Cisi, Maurizio Giammarco, Bebo Ferra, Francesco Sotgiu, Steve Grossman.

Nel 1999 si trasferisce a Roma dove inizia a collaborare con la cantante Susanna Stivali con cui partecipa ai concorsi "Barga Jazz", "Viva il jazz" ed al "Festival Jazz di Malta".

Nell'estate del 2000 partecipa nuovamente al concorso "Barga Jazz" insieme al contrabbassista Piero di Rienzo ed al batterista Billy Sechi ricevendo dalla giuria una menzione speciale. Dal dicembre del 2000 diventa pianista accompagnatore del quartetto gospel "Vocintransito".

Nel giugno 2002 vince il Premio Massimo Urbani. Nello stesso anno, ad agosto, partecipa con il quartetto del sassofonista Max Ionata al concorso Tramplin Jazz di Avignone, Francia, vincendo il premio del pubblico e a ottobre arriva alla fase finale del terzo Concorso Internazionale di piano jazz Martial Solal a Parigi.
Nel gennaio 2003 inizia ad insegnare piano jazz al Seminario Invernale di Nuoro e successivamente piano jazz al Conservatorio di Cagliari.
Ha collaborato con i migliori musicisti della scena italiana, e non (Jeremy Pelt), ed ha partecipato ai più importanti festival internazionali di jazz tra i quali Umbria Jazz, Jazz Italiano a New York, Parc Floral di Parigi. Attualmente è membro degli High Five (Bosso – Scannapieco 5tt), del Roberto Gatto 4tt, delle Trombe del Re (Boltro – Bosso 5tt), del Fabrizio Bosso 4tt, Ada Montellanico 4tt e Max Ionata 4tt.







DARIO DEIDDA
Diplomato in contrabbasso e basso elettrico.

Principali collaborazioni nel circuito jazzistico:
M. Giammarco, R. Gatto, D. Rea, U. Fiorentino, E. Pierannunzi, P. Fresu, C. Mayer, R. Marcotulli, E. Rava, T. De Piscopo, M. Urbani, S. Di Battista, R. Giuliani, F. D’Andrea, P. Condorelli, R. Zifarelli, J. Girotto, M. De Vito, G. Amato,tra gli altri..

Tra i musicisti stranieri ha collaborato con:
G. Coleman, J. Bergonzi, J. Moody, M. Miller, K. Lightsey, G. Garzone, S. Turre, V. Colaiuta, R.Brecker, K. Wheleer, S. Grossman, D. Liebman, B. Sidran, A. Johnson, H. Hernandez, Ernesttico, J. Garrison, P. Sery, M. Petrucciani, J. Griffin, B. Golson, G. Coleman e altri ancora.

Ha fatto parte della band di Pino Daniele nel 1999 e della band della cantante Barbara Cola (1997).

Suona stabilmente nei tours italiani di Carl Anderson (Giuda nel film “Jesus Christ Superstar”).

Fa parte dei “Pure Funk Live”di Gegè Telesforo registrando anche il nuovo cd per la “Go Jazz” (We couldn’t be happier)

E’ il bassista dei “Cuban Stories”, band di Latin e Salsa Jazz del fratello Alfonso ed Ernestico Rodriguez (Jovanotti band), coi quali ha inciso il prossimo cd.

Ha appena registrato il primo cd a proprio nome per la “Go Jazz” (USA) con Julian Oliver Mazzariello, al piano e organo, e Stephane Huchard (Blue Note) alla batteria, piu importanti ospiti: S.DiBattista, Bob Malach, M. Rinalduzzi, G. Fasano, G. Telesforo, Sandro e Alfonso Deidda. Il cd uscirà in autunno.

Ha inoltre formato con i “colleghi”e amici Marco Siniscalco e Luca Pirozzi, un trio di soli bassi elettrici denominato “Bassic Istint”.

Ha fatto parte di numerose band televisive:con S. Palatresi e R. Arbore in “Il caso Sanremo”(1990), ”D.O.C.” (1988), ”M. Costanzo Show” con T. De Piscopo, ”Comici”, “Saranno Promossi”, ”L’ottavo nano”con S.Dandini,C.Guzzanti e Lele Marchitelli,” “Roxy Bar” con R.Gatto. Nei suddetti programmi televisivi ha collaborato con:Carmen Consoli, Marina Rei, Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Elisa, Max Gazzè, Niccolò Fabi, Samuele Bersani, Alex Britti, Luca Carboni.

Ha partecipato a circa 20 cd di vario genere con alcuni dei sopracitati artisti e svolge attività di insegnante in varie scuole. Dal 1999 è endorser delle corde “R.Cocco Strings” e dal 2001 endorser degli ampli per basso “Mark Bass”.