mercoledì 29 aprile 2009

La quadrilogia di Stephenie Meyer

Quando l’amore "proibito" supera ogni ostacolo

di Sara Foti Sciavaliere

Gli spiriti romantici e gli appassionati del “romance” non possono non rimanere che affascinati dalla saga di Stephenie Meyer: “Twilight”, “New Moon”, “Eclipse”, “Breaking Dawn”.
Quattro romanzi che hanno venduto – e vendono - milioni di copie nel mondo. Questa quadrilogia è diventata un fenomeno letterario, e non solo.

DiTwilight” è uscita, il 21 novembre 2008, la versione cinematografica e sembrerebbe che siano in procinto le riprese per “New Moon” che dovrebbe approdare nelle sale il prossimo inverno.Il film ha dato un ulteriore contributo a un successo che era già esploso. Addirittura, in Italia, come in altre stati, sono nate centinaia di community di lettrici, tra cui il fan club ufficiale: http://www.twilighters.it/.

La scrittrice è nata nel Connecticut nel 1973. All’età di quattro anni si trasferisce a Phoenix. Si laurea in letteratura inglese. Attualmente vive in Arizona con il marito e i tre figli. La Meyer sostiene che l’idea per la trama di “Twilight” le sia venuta in sogno, il 2 giugno 2003. La trascrizione del sogno è ora il capitolo 13 del libro. Con linguaggio semplice e schietto, dialoghi avvincenti e una narrazione in prima persona, l’autrice accompagna i lettori attraverso lo sguardo e le emozioni della protagonista, in una storia al confine tra realtà e leggenda.

Bella Swan lascia l’Arizona dove viveva con la madre - convolata a seconde nozze – per andare a vivere con il padre, sceriffo di Forks, la città “più piovosa” del Nord America. La ragazza che si ritiene piuttosto anonima e insignificante, attira però subito l’attenzione su di sé, appena mette piede a scuola. La nuova arrivata è pur sempre una novità. Nulla però sembra monopolizzare i pensieri di Bella quanto Edward Cullen. Pelle diafana, capelli color bronzo e occhi color miele, di una bellezza quasi irreale. Il ragazzo però sembra sfuggente e inaccessibile.
Nasce tuttavia un’amicizia che si trasforma in breve in un’attrazione travolgente. Un segreto però li separa. Lo stesso che li unirà indissolubilmente. Edward infatti è un vampiro. Il pericolo è in agguato: prova per Bella un doppio richiamo: da un lato, il sentimento incontenibile che non gli permette di allontanarsi da lei; dall’altro, il dolce aroma del suo sangue. Continuamente combattuto tra la sua natura di “mostro” – come egli stesso più volte si definisce – e la sorprendente forza dell’amore che nutre per la ragazza, si trova a difenderla da se stesso e da altri pericoli in agguato.
E tra le vicissitudini, il loro rapporto, libri dopo libro, si rafforza. Mentre in Bella matura la decisione di farsi “vampirizzare”, per poter condividere con Edward un’esistenza eterna.

A volte il ritmo della narrazione rallenta, lasciando la parola a Jacob Black, l’amico indiano di Bella – personaggio determinante nella vicenda -, ma la suspence è un elemento che permea i quattro romanzi per gli avvenimenti inaspettati che sconvolgono le regole degli umani e degli immortali.

Emergenza Abruzzo: al via le iniziative di sostegno

Comitato “Pro-Abruzzo”, solidarietà ai terremotati

di Laura Longo - Fonte: «Diciamo»

La città di Tricase si stringe intorno alla comunità abruzzese ed esprime profonda solidarietà alle famiglie colpite dal tragica catastrofe di questi giorni.
Per venire incontro alle necessità delle popolazioni colpite dal terremoto, è stato costituito a Tricase il Comitato “Pro-Abruzzo”, di cui fanno parte l'Amministrazione comunale, la Protezione civile locale, la consulta delle associazioni, i movimenti, i gruppi e singoli cittadini che si sono fin da ora già attivati.

Un idea geniale poiché la sua costituzione rappresenta lo strumento più adeguato in questa fase di emergenza: il comitato coordinerà sia le molte specificità delle associazioni di volontariato sia le attività di solidarietà regolate dall’ente locale.
L’obiettivo è intervenire cercando di soddisfare i bisogni reali e primari delle persone.
Le operazioni organizzate dai responsabili della Protezione civile mirano a favorire le condizioni degli sfollati dell’Aquila e del suo hinterland come quelle della comunità di Pianola, che dal terremoto ha subito pesanti danni e conta circa 900 sfollati.

Chiunque sia interessato a collaborare può dirigersi all’ufficio della Protezione Civile di Tricase ubicato in Piazza Dell'Abate n° 2 o chiamare il numero 0833/777365 – cell. 329/9070417; mentre per conoscere tutte le iniziative utili che verranno avviate può rivolgersi all’Ufficio Stampa del Municipio di Tricase.

lunedì 27 aprile 2009

I salotti letterari

Uno spaccato di vita sociale
e intellettuale creato
dalle donne per gli uomini

di Emanuela Boccassini

La totale mancanza di potere, ha fatto sì che la donna, a partire dalla fine ’600, si sia adoperata per ritagliarsi uno spazio proprio, nel quale mostrare le doti intellettuali e acquisire una cultura, fino a quel momento esclusivamente maschile.Tra la fine del XVII e il XIX secolo si svilupparono in tutta Italia i “salotti letterari”: luoghi di “formazione”, in cui si impegnavano per conoscere personaggi influenti, stringere “interessate amicizie” politiche utili alla carriera dei loro assistiti.

Le salonnièries riuscivano a sfruttare le abilità innate e quelle di strateghe per raggiungere i propri scopi. La protezione offerta ai giovani intellettuali, garantiva loro una funzione, ancora una volta, «rivolta al servizio e alla cura degli altri». Ma attraverso «l’enfatizzazione di virtù private», esse potevano diventare «figure di pubblica autorità».La padrona di casa, generalmente membro dell’élite (aristocratica o borghese), apparteneva saldamente al «contesto sociale e familiare» che costituiva parte del suo entourage salottiero. Questa figura univa un vasto, molteplice e composito gruppo di “visitatori”: per lo più disillusi e smaniosi giovani intellettuali alla ricerca di conferme, approvazione e possibilità d’inserimento nella società. Il salotto letterario, che può essere collocato a metà strada tra il familiare e il sociale, rappresentava un importante trampolino di lancio e un modo per attuare una «ricerca di sé».

Così la “salottiera”, che ospitava gli intraprendenti intellettuali, doveva mostrare doti “materne”. Si doveva occupare di loro proteggendoli, inserendoli nella società, aprendo le porte del successo e procurando, persino, un matrimonio conveniente. Naturalmente tutto ciò si svolgeva all’insegna di regole ben precise: quelle «dell’apprendistato mondano specifiche del salotto e della sua attività più importante, la conversazione». Attraverso questa si imparavano, infatti, autocontrollo, osservazione e buone maniere. La padrona di casa dirigeva questa «scuola di vita moderando le tensioni e prevenendo i contrasti». La donna, quindi, pur ricoprendo una posizione diversa da quella che l’aveva contraddistinta fino a quel momento, continuava a essere collocata all’interno di una “parte” che iniziava a sentire non adeguata.

«La donna assolve il ruolo di educatrice alla convivenza e alla civiltà: vale a dire favorisce l’inserimento del giovane maschio nel consesso sociale, permettendone l’armonia e l’equilibrio e sostenendone la realizzazione in quanto individuo tra gli altri individui». (Maria Luisa Betri ed Elena Brambilla , a cura di, “Salotti e ruolo femminile in Italia. Tra fine del Seicento e i primi del Novecento”, Marsilio, 2004).
La società le richiedeva ancora quelle caratteristiche tipicamente femminili, quali la gentilezza, la moderazione, la discrezione, la disponibilità, la bontà. Tuttavia, con eleganza e intelligenza, “tesseva” legami, “cuciva” rapporti utili e velava la sua «interferenza», in ambiti a lei non accessibili, con l’influenza, l’importanza e il prestigio (grazie agli uomini autorevoli e colti che ospitavano) conquistati proprio nei salotti. Qui, infatti, le donne riuscivano a ritagliarsi una fetta di indipendenza creando un intreccio di rapporti liberi. Tali riunioni erano l’unica occasione del “gentil sesso” «per scegliersi passatempi e, soprattutto, amicizie non convenzionali».

Ai salotti partecipavano anche altre donne, oltre la padrona di casa, ma la loro importanza era minore: i luoghi di conversazione preferivano un pubblico maschile. Le salonnièries, se da un lato occupavano una posizione di prestigio e privilegio, dall’altro sul piano familiare e sociale non avevano alcuna influenza. Il salotto svolgeva un ruolo fondamentale per la divulgazione di opere inedite attraverso la lettura. Nei tempi passati l’autore cercava l’approvazione del principe, cui era spesso dedicata l’opera. L’intellettuale aspirava al consenso di un pubblico variegato che rispecchiasse le vere esigenze e i gusti dei nuovi lettori – gli uomini comuni –. Si rivolgeva agli astanti per le modifiche da apportare al proprio lavoro, mentre si affidava al giudizio femminile per gli aspetti «emozionali».In genere nei salotti si leggevano opere «impubblicabili», quelle cioè bandite o per motivi politici o per censura. Oppure le notizie dal mondo per “sapere cosa succedesse al di là del mondo salottiero”.

Particolarmente attive furono le salonnièries durante il periodo del liberalismo e della rivoluzione italiana, nello sviluppare e diffondere le ideologie sovvertitrici e unificatrici. Sempre sfruttando il ruolo di madre, le salottiere presentavano la nazione come una grande famiglia in cui i giovani letterati erano chiamati a difendere l’onore e la patria.
«Se le donne, depositarie dei più sacri valori, estranee “per natura” alla sfera egoistica degli interessi e a quella della violenza ne benedicono le finalità, la guerra diventa santa: è infatti, guerra per il riscatto del focolare domestico e della propria stessa famiglia». (Maria Luisa Betri ed Elena Brambilla , a cura di, “Salotti e ruolo femminile in Italia. Tra fine del Seicento e i primi del Novecento”, Marsilio, 2004).

Da una lato le salottiere favorirono la consapevolezza di sé e dei propri diritti. Dall’altro non permisero però la nascita, nei salotti, di dibattiti e prese di posizione sulla “condizione femminile” (alcune protagoniste in questo senso si muovevano in maniera autonoma).

domenica 26 aprile 2009

Il “Pasticciotto Obama” va oltreoceano

A Campi Salentina
un dolce per Barack Obama

di Sara Foti Sciavaliere

Campi Salentina, ormai non è conosciuta solo per la “Città del Libro”, la Rassegna Nazionale giunta alla quattordicesima edizione vincitrice del premio di 31.131,00 euro destinato alla migliore manifestazione di promozione del libro e della lettura realizzata in Italia nel corso dell’anno 2007, bensì anche per un’altra peculiarità: il “Pasticciotto Obama”, specialità dolciaria che attira gente da tutto il Salento.

Nel nostro territorio il pasticciotto è una tradizione. Pasta frolla ripiena di crema pasticcera. Un dolce che risale al 1745 quando, a Galatina, Nicola Ascalone, per affrontare la critica situazione economica della sua bottega, decide di inventare qualcosa di nuovo.
Ma a Campi Salentina, il maestro pasticcere Angelo Bisconti ha dato un altro “colore” alla tradizione.
Gli ingredienti non sono cambiati, è stato però aggiunto del cacao direttamente nell’impasto del dolce. Angelo e i suoi collaboratori del laboratorio di pasticceria “Cherì”, da tempo tentavano di creare una novità dolciaria che comunque rimanesse legata al territorio. Dopo non pochi tentativi erano approdati al pasticciotto color cacao, ma mancava un nome. La mattina del 5 novembre 2008 quando tutte le radio del mondo danno l’annuncio che Barack Obama ha vinto le presidenziali americane dargli quel nome è stato quasi automatico.
“Pasticciotto Obama” un omaggio al primo presidente di colore della storia degli Stati Uniti.

Questa dolce curiosità non è balzata solo agli onori delle cronache locali bensì è giunta all’orecchio dello chef italo-americano Carlo Scoditti, originario di Mesagne e titolare a New York del ristorante “Scoditti”, frequentato proprio dal presidente americano quando si trova nella Grande Mela.
Scoditti ha parlato della ghiottoneria direttamente a Obama. che si è dimostrato molto riconoscente del pasticcere italiano, tanto da dichiararsi pronto non solo a degustare questa prelibatezza, ma addirittura a conoscere personalmente l’inventore del dolce.

Le intenzioni di Obama sono state rese note tramite una lettera inviata al Comune di Campi dallo stesso Scoditti. Comunicazione giunta tempestivamente il 23 febbraio, il giorno prima del quale l’amministrazione comunale aveva organizzato una cerimonia ufficiale con la quale è stata conferita simbolicamente al “Pasticciotto Obama” la cittadinanza onoraria.
Angelo Bisconti nella prima settimana di marzo è stato invitato a New York, presso il ristorante “Scoditti” per preparare l’Obama destinato al presidente degli Stati Uniti d’America.
«Siamo fieri che Campi abbia tra i suoi pasticceri un grande maestro che ha avuto il pregio ed anche l’intuizione di lanciare un prodotto di alta qualità qual’è appunto il “Pasticciotto Obama” - ha commentato l’assessore comunale alla Cultura, Ilio Palmariggi - e credo che questa straordinaria idea di Angelo Bisconti possa davvero contribuire a far conoscere Campi Salentina a livello internazionale».

venerdì 24 aprile 2009

Mostra collettiva e tavola rotonda all'ex Conservatorio S. Anna - Lecce


Stasera alle 18,30 presso la Sala Conferenze dell'ex Conservatorio S.Anna si terrà la tavola rotonda sui "Percorsi di arte e letteratura dal XVI al XXI secolo". Interverranno al dibattito le giornaliste Pamela Serafino e Pompea Vergaro da moderatrice dell'incontro.

Poco più tardi, alle ore 20,00 sarà inaugurata la mostra collettiva "Finché morte non ci separi? Il matrimonio tomba dell'amore?".
Giovani artisti come Almadressa, Alemmanno Lucia, Erriquez Maria Antonietta, Del Tinto Michela, Legno Gabriella, Petarra Mimma, Sciurti Roberta, Stomeo Gianna, Vitti Rosanna esporanno le loro opere, esprimendo attraverso l'arte il loro punto di vista sulla tematica. La rassegna rimarrà aperta fino al 3 maggio 2009. È invitata tutta la cittadinanza.

Tricase: fumetti e cartoon a go go

Per due giorni, Tricase diventa città delle strip comics

di Laura Longo

Per il prossimo mese di maggio, Tricase diventerà una vera e propria città del fumetto, con rassegne, proiezioni, dibattiti e tante altre iniziative.

I giorni 30 e 31 Maggio 2009, a Palazzo Gallone si terrà una mostra mercato sul mondo dei cartoon. Previsti, inoltre, tornei di carte “Magic” e”Yu Gi Ho”, una competizione di costumi inerente ai personaggi dei fumetti, proiezioni di cortometraggi animati e una lunga esposizione di tavole da disegno. In programma anche un tavola rotonda con i migliori disegnatori delle strip comics.

Ma la primavera si sa, è foriera di novità, e questo vale anche per l’Assessorato alle Politiche Giovanili di Tricase che prima della manifestazione ha indetto un concorso sul mondo dei fumetti. Titolo e tema del bando è “Il mio eroe". Si tratta di disegnare con una breve storia un personaggio della propria immaginazione purché ispirato a vicende del tutto inedite.
Il concorso è rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado e si divide in tre categorie: la “Baby” (dai 6 a 11 anni), la “Junior” (dai 12 a 14 anni) e infine quella “Senior” (dai 15 in su). Il personaggio deve essere accompagnato da una breve descrizione e da una storia a fumetti che abbia come protagonista il proprio beniamino.
I lavori, su foglio formato A4, dovranno pervenire entro e non oltre il 20 Maggio 2009 in busta chiusa con raccomandata intestata al Comune di Tricase – Assessorato alle Politiche Giovanili – c/o Centro Capsda via S. Spirito, 11 – 73039 Tricase, specificando la dicitura “ConcorsoTricasecomics”.

Le opere in concorso verranno valutate da una giuria presieduta dal prof. Dott. Domenico Rosa, giornalista e illustratore del quotidiano economico «Il Sole 24 ore», e composta da esperti e personalità del settore. Parteciperanno all’evento l’autrice Ketty Formaggio - collaboratrice di McK edizioni, il disegnatore Giuseppe De Luca - componente dello staff della Nemrod della Starcomics, Emilio Urbano - fumettista della Walt Disney e autore della serie “Mostri e Pirati”, il Consigliere Comunale Pasquale Scarascia - ideatore della manifestazione e in ultimo i Proff. Alfredo Roveda e Sandro Morciano - collezionisti e intenditori del mondo dei fumetti.
Il lavoro dei primi classificati per ogni categoria godrà della sua giornata da leone: i disegni verranno pubblicati per intero sul giornale «Il Gallo» e pubblicizzati su «Mondoradio».

Dunque via libera alla fantasia dei futuri talenti d’Italia.
In bianco e nero, a colori, in gruppo o semplicemente applicando il proprio genio creativo. Regolamento e modulo d'iscrizione sono scaricabili su http://tricasecomics.blogspot.com

mercoledì 1 aprile 2009

Le donne della Costituente


2 aprile 2009 ore 10:00 - Lecce - Sala Consiliare del Rettorato -
presentazione del libro “Le donne della Costituente” a cura di Maria Teresa Antonia Morelli - Laterza


IntroduzioneDomenico Laforgia, Rettore dell’Università del SalentoEmiliano Gandolfi, Fondazione della Camera dei DeputatiMarisa Forcina, Docente di Storia del pensiero politico,Delegata di Ateneo per le Pari OpportunitàSerenella Molendini, Consigliera di ParitàDiscussioneRosanna Basso, Docente di Storia delle donneCinzia Vergine, Magistrato del Tribunale di LecceFrancesca Lamberti, Direttrice del Dipartimento di Studi GiuridiciModeratriceDonatella Grasso, presidente del Comitato delle PP. OO.Intervento dell’autriceMaria Teresa Antonia Morelli