venerdì 26 settembre 2008

Ripensandoci, salotto di cultura e attualità



Edita pubblica la rivista on line Ripensandoci, salotto di cultura e attualità che unisce un gruppo di giovani giornalisti che si occupano di temi legati alla cultura, attualità, storia, arte, cinema, teatro, fiabe. Un salotto virtuale che consente di "ripensare" o "rileggere", libri e avvenimenti, parole e azioni di uomini e donne contemporanei e del passato che hanno tanto da insegnarci...
Se vuoi puoi partecipare anche tu, scrivici a redazione@editando.it

Direttore responsabile Giancarlo Greco
Direttore editoriale Rossella Bufano
Caporedattrici: Sara Foti Sciavaliere e Laura Longo
Web master: Enrico Martina

giovedì 25 settembre 2008

martedì 23 settembre 2008

Tecniche di comunicazione scritta

Come seguire alcune regole per una buona comunicazione scritta

La comunicazione scritta si basa su un semplice criterio secondo il quale: tutte le frasi devono essere strutturate in modo logico secondo criteri temporali, spaziali, di causa/effetto, di interpretazione induttiva e deduttiva, ecc. L'intero testo deve possedere i requisiti essenziali di: coerenza, coesione, autonomia, completezza, informatività (in quanto mostrano chiaramente le reali intenzioni dell'emittente), accettabilità (il destinatario deve comprenderlo in modocongruente allo scopo per cui sono scritti), situazionalità (in quanto sono appropriati al contesto storico e sociale in cui sono emessi), intertestualità (in quanto conformi al genere e al codice utilizzati per la stessa tipologia di testi).
L'efficacia di una campagna di comunicazione e informazione, per esempio, non dipende soltanto dalla correttezza del percorso metodologico seguito, ma anche dall'efficacia e dalla chiarezza dei messaggi trasmessi, quindi dalla coerenza delle tecniche di scrittura e di stilistica applicate, rispetto agli obiettivi comunicativi prefissati.

Tipologie di scrittura A livello concettuale possiamo distinguere tre tipologie di scrittura:

1) scrittura tecnica: si utilizza per redigere modulistica, atti amministrativi, ecc.
2) scrittura estetica: si applica nella stesura di brochure, opuscoli, depliant, pagine pubblicitarie, ecc
3) scrittura giornalistica: si utilizza per elaborare articoli giornalistici, comunicati stampa, ecc.

1) Scrittura tecnica La scrittura tecnica ha lo scopo di semplificare la comprensione del proprio obiettivo comunicativo. E' dunque caratterizzata da semplicità stilistica, essenzialità e chiarezza di linguaggio. A tal fine, è possibile individuare alcune semplici regole da seguire, relative alla costruzione del testo, l'utilizzo dei segni di interpunzione, degli elenchi e degli acronimi.

Struttura del testo: un testo si suddivide in cartelle, ognuna delle quali è costituita da periodi distinti l'uno dall'altro. Ogni periodo a sua volta si compone di frasi, che mediamente sono composte da una principale e due secondarie. Sempre ai fini di una maggiore efficacia comunicativa, è opportuno evitare il ricorso ad incisi e a frasi tra parentesi. Interpunzioni: seppure la lingua italiana possiede molteplici tipologie di interpunzione, in virtù della semplicità, quelle maggiormente utilizzate sono: Il ''punto'' rappresenta una pausa lunga, il ''punto e virgola'' rappresenta una pausa intermedia, mai del tutto adeguata: o troppo lunga, oppure troppo breve. Sotto il profilo quantitativo, è buona norma fare ricorso a molti punti fermi, a pochi ''due punti'' e ad una buona dose di virgole. L'utilizzo dei due punti deve essere il più possibile limitato, poiché in genere prelude un elenco, elemento non particolarmente funzionale dal punto di vista estetico.
Elenchi: all'interno di un testo le liste vanno impiegate con parsimonia, soprattutto nella scrittura estetica e giornalistica, prima ancora che in quella tecnica. Se dobbiamo redigere un modulo amministrativo, utilizzare un elenco per indicare l'insieme dei documenti necessari per l'effettuazione della pratica rappresenta una scelta estremamente chiara dal punto di vista stilistico ed efficace sotto il profilo comunicativo. Altre volte, invece, la medesima scelta può produrre un effetto contrario ed ostacolare la comprensione del testo, soprattutto se nell'elenco sono presenti molti riferimenti normativi, rimandi, abbreviazioni, sigle ed acronimi In ogni caso, gli elenchi, essendo sequenze di frasi, non devono essere interrotte da punti fermi, ma soltanto da virgole.
Acronimi: se occorre utilizzare parole, nomi o frasi esplicative molto lunghe, non è opportuno riportare in tutto il testo l'intera dicitura, altrimenti si rischia di appesantirne la lettura. Il metodo più efficace consiste nel riportare la dicitura per esteso una prima volta, apponendo tra parentesi l'acronimo (es. da ora in poi ''acronimo'') che verrà successivamente utilizzato come sostituto. Se il testo è molto lungo, tuttavia, conviene riportare nuovamente la dicitura per esteso anche altrove (es. all'inizio di un nuovo capitolo).Per quanto riguarda la modalità di scrittura (ad es. ASL, oppure A.S.L., o anche Asl) non ne esiste una più corretta di altre in senso assoluto. L'importante è sceglierne una ed utilizzare sempre la medesima. Molto spesso, infatti, nella scelta di un opzione linguistica il problema non è caratterizzato dalla adeguatezza, bensì dalla coerenza dell'opzione prescelta.


2) Scrittura estetica
La scrittura estetica solitamente svolge una funzione pubblicitaria, identificando, ad esempio, brochure, depliant, pagine pubblicitarie, ecc.
Essa tuttavia può trovare applicazione anche nella stesura di moduli amministrativi e tecnici, allo scopo di ottenere una migliore configurazione estetica del modello e di associare alla funzione primaria di semplificazione anche una funzione secondaria di ''promozione'' .

Un messaggio pubblicitario, in genere, è caratterizzato da una struttura predefinita, costruita in base ad alcune particolari componenti:
headline: si identifica nello slogan e ha lo scopo di cogliere l'attenzione del destinatario, quindi di svolgere una funzione attenzionale,
sub headline: è una frase leggermente più esplicativa rispetto allo slogan e, pur svolgendo comunque una funzione pubblicitaria, ha anche lo scopo di spiegare lo slogan e, per questo motivo, è caratterizzato da toni più pacati e meno ''sensazionali'',
bodycopy: è un testo avente una vera e propria funzione esplicativa, in cui il senso complessivo del messaggio acquista realmente forma. Se l'headaline serve per colpire l'attenzione, il bodycopy serve per evitare di incorrere nel rischio di pubblicità ingannevole,
visual: è un messaggio molto intuitivo che persegue il medesimo scopo dell'headline,
grand image: è il marchio che caratterizza l'emittente del messaggio. Esistono marchi talmente riconoscibili nell'immaginario collettivo al punto da poter essere utilizzati in sostituzione dell'headline. In caso di marchi meno conosciuti, invece, la grand image serve come elemento di certificazione, per rendere appunto riconoscibile la fonte del messaggio,
payoff: in passato costituiva una frase con funzione attenzionale a supporto dell'headline.

3) Scrittura giornalistica
La scrittura giornalistica generalmente fa ricorso a sei differenti stili, oppure ad una combinazione di uno o più di essi.

Event centred reporting: è uno stile di giornalismo che risale a diversi anni fa, ed è centrato sull'idea che il giornalista è colui che si trova sempre sul luogo dove accade l'evento. Nell'ambizione di risultare oggettivi, gli articoli comunicavano prevalentemente attraverso numeri, misurazioni e dati statistici. Tuttavia, l'imperfetta capacità di gestire e, soprattutto, di contestualizzare i dati raccolti spesso faceva sì che l'articolo fosse in realtà costruito in base ad un approccio valutativo, fingendosi invece oggettivo ed imparziale.
Soft journalism: è il risultato della contaminazione tra giornalismo e narrativa e dà origine ad articoli che appaiono più come brevi racconti, piuttosto che articoli giornalistici veri e propri. E' un tipo di giornalismo che si è diffuso molto negli anni ?80, soprattutto per riportare eventi di natura sociale.
Spettacolo: è un tipo di giornalismo che utilizza la notizia per fare spettacolo. Di per sé non ha una connotazione positiva, ma neppure negativa. Di certo, è una delle tipologie che, in un contesto in cui la disinformazione per eccesso è ormai un fenomeno diffuso, riesce comunque a catturare l'attenzione del pubblico.
Conflitto: è uno stile di giornalismo che tende a spaccare l'opinione pubblica in due segmenti contrapposti: destra contro sinistra, bianco contro nero. Anche se questa rappresentazione non rispecchia quasi mai la realtà (più spesso caratterizzata, infatti, da differenti tonalità di grigio) questo tipo di giornalismo è in grado comunque di fidelizzare una parte di pubblico e quindi di ''fare audience'', in un'ottica di risparmio cognitivo. Insieme al ''giornalismo spettacolo'' rappresenta, infatti, lo stile giornalistico che più di altri riesce a catturare l'attenzione.
Scoop: è uno stile che racchiude in sé le medesime peculiarità del ''giornalismo spettacolo'' con la differenza sostanziale di essere caratterizzato anche da una aura di segreto, derivante dalla sua funzione di rendere noto il privato di una persona, contro la volontà dell'interessato.
Improbabilità: è uno stile che si fonda sulla pubblicazione di notizie improbabili che, tuttavia, attraverso successive manipolazioni, diventano casi mediatici Questi sei stili di giornalismo, naturalmente, posso essere applicati, non tanto quando occorre predisporre un modulo amministrativo, bensì quando si vuole costruire l'immagine dell'ente.

Articolo tratto dal sito dell'Urp

venerdì 19 settembre 2008

Corso/Laboratorio di giornalismo on line


Edita organizza un laboratorio di Giornalismo on lne


Gli obiettivi del corso sono:

- far conoscere le modalità per diventare giornalisti riconosciuti dall’ordine

- analizzare il giornalismo libero attraverso la rete

- imparare a scrivere secondo le regole della scrittura giornalistica e a distinguerla da quella ipertestuale del web

- imparare a titolare e correggere gli articoli

- sperimentare il lavoro in una redazione

- progettare e pubblicare una testata on line


corso/laboratorio in Scrittura creativa


Edita organizza un corso/laboratorio in Scrittura creativa

a Lecce nei giorni 25 e 26 ottobre 2008


Un fine settimana all'insegna della creatività nella barocca Firenze del Sud...


L'obiettivo del corso è quello di consentire ai partecipanti di utilizzare la scrittura come strumento per liberare la creatività, stimolarla e migliorarla. Attraverso lezioni tecniche e il confronto con scrittori e poeti si imparerà a distinguere la struttura della poesia, da quella di un racconto e di un romanzo. L’analisi della trama, dell’incipit, del dialogo, dell’idea da narrare consentirà di supererà il blocco del foglio bianco, di perdere i pensieri che sembrano formularsi perfettamente nella mente e poi disperdersi all’atto della scrittura.


Per ulteriori informazioni http://www.editando.it/


martedì 16 settembre 2008

Il giornalismo in rete



«Un altro esempio di co-costruzione della realtà e della socialità in rete è rappresentato da We the media di Dan Gillmor[i] (sarà tradotto in italiano a breve sul sito Peacelink con il titolo I media siamo noi). Dal blog nasce la speranza per un nuovo tipo di giornalismo: la produzione e la diffusione delle news di domani sarà più simile a una conversazione, o a un seminario. Si confonderanno i confini tra produttori e consumatori, modificando entrambi i ruoli secondo modi che oggi possiamo a malapena comprendere. La stessa rete di comunicazione sarà un medium per tutte le voci. Già grazie a Internet i big media hanno perso il monopolio sull’informazione. Testate-web, blog, mailing list e e-mail sono gli strumenti principali di questa nuova ondata di giornalismo fatta dalla gente per la gente.
Il tema principale su cui ruota We the media è il mutamento in atto nel rapporto tra giornalista e lettore, sempre più indirizzato verso la conversazione. In tal senso, la relazione tra il produttore e il destinatario delle notizie si trasforma in una comunicazione bi-direzionale, all’interno della quale si co-costruisce la realtà sociale attraverso una nuova attribuzione di senso e si instaurano nuove forme di socialità in rete.
Il giornalismo dal basso inizia a smantellare il monopolio dei grandi media sulle informazioni, trasformandolo da una lezione ad una conversazione. Non fidandosi delle notizie così come vengono riferite, questi lettori-reporter pubblicano le loro notizie in tempo reale ad un’audience planetaria attraverso Internet. I Media siamo noi racconta la storia di questo fenomeno emergente, e fa luce su questo grande cambiamento nel modo in cui produciamo e consumiamo le notizie.
Alcuni passaggi del testo di Gillmor sono forse troppo ottimistici sull'effettiva capacità della Rete di riuscire a selezionare e far emergere solamente le cose migliori (come quando egli cita tools e servizi on line come capaci da soli di cambiare il mondo), anche in considerazione del fatto che Internet non rappresenta la società nel suo complesso.
E tuttavia, in definitiva We the media va comunque letto per la chiarezza con la quale Gillmor descrive gli elementi di conflitto che rendono oggigiorno così difficile il rapporto fra media e persone, fra media e giovani, fra media e opinione pubblica. La sua critica dei media individua una domanda sociale e civile che sta fuori dai media e che li interroga sulle loro mancanze. La richiesta di una informazione migliore - perché controllata anche da chi la consuma, in un desiderio di "sentirsi parte" – può rappresentare il principio di un nuovo rapporto di fiducia, di un nuovo patto fra cittadini e media.

[i] Gillmor D, We the media. Grassroots journalism by the people for the people, disponibile online con un blog sul sito www.wethemedia.oreilly.com».

Emanuela Corlianò, "Il software sociale della rete: quotidianità dei nuovi media tra pratiche e discorsi, emancipazione e controllo", in L. Spedicato, "La vita on line", Besa 2008.

sabato 6 settembre 2008

I Templari di Arcadia alla Notte Bianca Medievale di Campi






















Oggi 6 settembre 2008, a partire dalle 19,30 i Templari di Arcadia saranno a Campi per la Notte Bianca Medievale a Campi Salentina (Le), che sarà inaugurata dal principe Fulco Ruffo di Calabria. La cittadina si prepara ad assistere a duelli di spade e investiture di cavalieri. Da segnalare la partecipazione della Proloco di Castro, che metterà in scena l'assedio del paese per mano turca del 1573.