martedì 17 marzo 2009

Donne d'altri mondi


L’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (A.I.I.G.) della Sezione di Lecce, INTEGRA Onlus e la società IMMAGINE PCA Srl promuovono una riflessione su “Donne d’altri mondi. Documentari alla ricerca di particolari identità femminili”, nell’ambito della Rassegna “Itinerario Rosa 2009” del Comune di Lecce. Il convegno si svolgerà il 21 marzo alle ore 17,30 presso la Sala convegni di Palazzo Turrisi Palumbo, a Lecce.

Interveranno al dibattito donne leccesi e immigrate impegnate nel tema del riconoscimento di diritti e valori a favore della figura femminile.
Sono previsti i saluti delle autorità Sen. Adriana Poli Bortone, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura, Politiche Comunitarie, On. Souad Sbai, Segretario I Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni, Avv. Loredana Capone, Assessore Provinciale Politiche Sociali ed Educative, Dott.ssa Serenella Molendini, Consigliera regionale e provinciale di Parità, Avv. Milena Carone, Coordinatrice Nazionale dell’Unione delle Donne in Italia – UDI.

Prenderanno parte in qualità di relatori della Dott.ssa Roberta Attanasio, Presidente dell’Associazione “Roberta Lanzino”, Prof.ssa Isabella Bernardini, docente di letteratura neo-greca dell’Università del Salento, Prof.ssa Marisa Forcina, delegata all’Università per le Pari Opportunità, Prof.ssa Katia De Abreu, docente di portoghese all’Università del Salento, Daisy Adasha Morgan, Presidente Associazione Cubana “Josè Martì”, Rupinder Kaur, mediatrice interculturale indiana di Integra Onlus, Dott.ssa Viviana Sorrento, Presidente Associazione “Arte Brasil” di Lecce. L’apertura e la conclusione dei lavori saranno tenuti dalla Prof.ssa Anna Trono, Presidente AIIG Lecce e dalla Dr.ssa Klodiana Çuka, Presidente Integra Onlus. Modera la Dr.ssa Francesca Ruppi, operatrice culturale.

L’evento promosso nella Rassegna “Itinerario Rosa” si propone infatti di esaminare il ruolo della donna nell’ambito delle diverse culture immigrate sul territorio salentino.
Nel corso del convegno saranno proiettati 4 filmati del regista dott. Teodoro Mercuri inerenti i seguenti temi:
- donne africane ed il rito della fustigazione (“L’Africa di Keddus”);
- donne medium e comunità: Tuva e Mongola;
- donne che intercedono con il divino per far fronte ai mali dell’uomo: Baikal - Siberia;
- donne iraniane: burka e mestieri femminili.

Seguirà un momento musicale ispirato alla cultura brasiliana (capoeira) curato dall’Associazione “Arte Brasil” di Lecce. Successivamente ci sarà un dibattito a cui parteciperanno donne migranti nella società di appartenenza.

domenica 8 marzo 2009

8 Marzo: “La donna nell’Arte”

Il Ministero per i Beni Culturali omaggia il “gentil sesso”. Ingresso gratuito a musei e archivi

di Sara Foti Sciavaliere

È ormai al terzo anno l’iniziativa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che celebra la Festa della Donna con l’evento “La donna nell’arte”. All’insegna della promozione del patrimonio culturale italiano congiunta ai principi delle pari opportunità, si mette in evidenza il ruolo dell’arte.

Capace di esprimere la realtà superando ogni barriera culturale, con il suo linguaggio universale, l’arte assume il compito di riaffermare che eguaglianza non è sinonimo di uniformità, ma è il risultato di un riconoscimento pari dignità nel rispetto delle reciproche differenze e peculiarità di genere. Per riscoprire che la donna non è solo musa ispiratrice di pittori e scultori, bensì superando pregiudizi e ostacoli sociali, ha saputo esprimere, in prima persona, il proprio talento artistico.
«Lo slogan scelto dal MiBAC “La donna nell’arte” ha l’obiettivo di valorizzare, attraverso una serie di manifestazioni organizzate a livello nazionale dai propri Istituti, la figura femminile sia nelle sue diverse rappresentazioni nel tempo e nelle diverse forme di arte che nella sua partecipazione alla produzione artistica attuale. Le manifestazioni comprenderanno concerti, mostre, laboratori, dibattiti e quanto altro dia risalto alla significativa attività artistica svolta dalle donne».

Per incentivare la conoscenza delle espressioni artistiche riferite a questo tema, l’8 marzo il MiBAC offre a tutte le donne l’ingresso gratuito nei luoghi d’arte statali: musei, monumenti, archivi, biblioteche, siti archeologici. Tra le numerose proposte sul territorio per questa giornata, vengono segnalate dal Ministero dei Beni Culturali:

- In Piemonte, il Museo di antichità di Torino, ospiterà lo spettacolo di danza “Contrappunti di archeologia tra letture, cori e danze”.

- In Lombardia, il Museo archeologico di Como propone un percorso interattivo per bambini all’interno della Sala dei Vasi Greci per ricostruire la giornata tipo di Callicratea, una donna vissuta a Taranto alla fine del IV sec. a.C.

- In Veneto il Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Ve) propone un itinerario per riscoprire la pittura di Emma Ciardi, esponente dell’impressionismo veneziano; a Verona, il settecentesco Palazzo della Dogana apre le sue porte per una visita guidata gratuita per tutte le donne.

- In Liguria, il Museo di Palazzo Reale di Genova organizza, due visite guidate gratuite, dal tema “Protagoniste al femminile”. La visita avrà per oggetto soprattutto l’analisi delle figure femminili protagoniste di tre opere della collezione: Venere nella scultura di Filippo Parodi, Caterina Balbi Durazzo nel ritratto di Anton Van Dyck e Santa Teresa d’Avila nella tela di Bernardo Strozzi.

- In Emilia Romagna, presso il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, un incontro sul tema “Le donne di Troia”. La figura femminile sarà analizzate nelle sue infinite varianti.
A Lugagnano Val d’Arda (Pc), viene esposto il calco del famoso busto in bronzo raffigurante Baebia Bassilla, datato alla fine del I sec. a.C, rinvenuto negli scavi della città romana di Veleia e di proprietà del Museo Archeologico Nazionale di Parma.

- In Toscana, al museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi (Lu) saranno esposte le opere della scultrice Elena Corsini. A Pisa, l’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Antonio Pesenti” propone lo spettacolo “Donne in corto – Brevi storie” tragiche e tragicomiche di donne al limite.

- Nelle Marche, nell’Auditorium di Santa Caterina a Camerino (Mc), in programma la mostra “Ricordare Conoscere: forme di segregazione e internamento femminile in provincia di Macerata (1940-1944)”.

- In Abruzzo, presso il museo casa natale di D’Annunzio a Pescara, si svolgerà il recital “Donne, donne, donne di Gabriele D’Annunzio”.

- Nel Lazio, la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma, propone un percorso guidato tra i principali capolavori al femminile della pinacoteca: dal mito della Fornarina e il suo legame sentimentale con Raffaello, dall’eroina Giuditta e la cruenta visione di Caravaggio all’innocenza di Beatrice Cenci nel penetrante ritratto di Guido Reni, alla Vestale Tuccia, raffigurata nella misteriosa Velata del Corradini.

- In Campania, a Palazzo Marigliano di Napoli si terrà la mostra Costumi e società – La figura femminile nelle riviste dei primi anni del ’900:uno spaccato della società del tempo e in particolare della media borghesia femminile.
Sempre a Napoli, al Palazzo Reale si terrà la conferenza “Noi pittrici: Maria Isabella, Dora, Augustine...” in cui verranno presentati tutti i dipinti di autrici donne della collezione dello stesso Palazzo, per lo più conservati nei magazzini. Seguirà poi la visita all’Appartamento reale. A Caserta, negli appartamenti storici della Reggia, saranno effettuate visite guidate alla mostra “La donna, il paesaggio e l’impressione. Dipinti dei Musei Civici di Pavia tra 800 e 900”.

- In Calabria, l’Archivio di Stato di Vibo Valentia affronta un tema purtroppo di stretta attualità: “Donne e violenza. Tra passato e presente”. Storie di donne con i loro diritti negati e costrette a subire diverse forme di violenza.

- In Puglia, presso il Castello Svevo di Bari si terrà la mostra di Michelangelo Pistoletto “Il terzo paradiso”.

Per ulteriori informazioni consultare il sito web del MiBAC:
http://www.beniculturali.it/sala/dettaglio-comunicato.asp?nd=ss,cs&Id=2989.

sabato 7 marzo 2009

2016: la nuova scadenza per il ponte sullo Stretto

L’infrastruttura che dovrebbe unire la Sicilia al resto d’Italia continua a separare cittadini e politica

di Emanuela Boccassini

Giuseppe Cruciani in “Questo ponte s’ha da fare” (Rizzoli, 2009) dichiara: «Non c’è ragione al mondo che impedisca di unire ciò che è separato da poco più di tre chilometri». Ma, il ponte che dovrebbe collegare la Sicilia al resto d’Italia, ha diviso l’intero paese. Parte dei Siciliani sono favorevoli, alcuni Calabresi contrari. La destra lo vorrebbe, la sinistra, gli ambientalisti e i verdi sono ostili.

Tale disegno, considerato dai suoi detrattori un’opera “colossale” e non di primaria esigenza, dovrebbe unire, attraversando lo stretto di Messina, Ganzirri in Sicilia con Cannitello in Calabria. Il ponte sospeso, costituito da sei corsie per auto e moto-veicoli e due binari, dovrebbe essere a “campata unica” sostenuto da due pilastri (di circa 400 metri di altezza). Il progetto prevede una solidità tale da sopportare sollecitazioni sismiche simili a quelle del terremoto che devastò Messina nel 1908 (7,1 magnitudo Richter).
Secondo la parte dissidente il denaro utilizzato per tale iniziativa potrebbe essere speso fruttuosamente per rendere efficienti e funzionanti le infrastutture. Secondo il Polo delle Libertà, il ponte offrirà al Sud un rilancio economico, sia per il ritorno occupazionale, sia per l’enorme intervento sulle infrastrutture, strettamente collegato alla realizzazione del ponte. Infatti i fautori di questa “cerniera” hanno tenuto sempre in conto la necessità di migliorare le strade e sviluppare le ferrovie siciliane per una continuità col continente.

È prevista, nel piano dell’opera, una miglioria delle autostrade Salerno-Reggio, Messina-Catania, Messina-Palermo e della ferrovia che congiungerà Napoli e Reggio fino al capoluogo della regione siciliana. Inoltre, secondo i promotori, la struttura porterebbe prestigio al paese, risultando una rilevante “attrazione turistica”: se sarà realizzato in base al progetto approvato, batterebbe tutti gli attuali record mondiali per i ponti sospesi.
I detrattori, d’altro canto, non convinti della facilitazione dei trasporti, parlano anche di “impatto ambientale”. Lo stretto di Messina è contraddistinto da forti correnti e masse d’aria che creano un particolare ecosistema marino e aereo. Tuttavia, i favorevoli al ponte rammentano l’inquinamento procurato dal via vai dei traghetti, i quali hanno reso lo stretto una “trafficata strada urbana”. C’è infine chi paventa il coinvolgimento delle organizzazioni criminali nella costruzione del ponte.

Prima di bandire il concorso per il progetto, è stata “assoldata” una squadra eterogenea di esperti, affinché si valutassero tutti gli aspetti legati alla realizzazione dell’enorme struttura: dal sistema di sospensione, alle carpenterie metalliche e al calcestruzzo. Da studi geologici ad analisi sismiche.
C’è chi mostra perplessità sulla struttura unica. Infatti Remo Calzona, professore e coordinatore del comitato scientifico del ponte, in un suo scritto (“La ricerca non ha fine – Il ponte sullo stretto di Messina”, Dei – Tipografia del Genio Civile, 2002) sostiene la mancanza di certezze offerte dalla soluzione proposta, soprattutto riguardo il transito dei treni, e suggerisce tre campate, a suo avviso, più sicure ed economiche.

Al di là delle speculazioni e degli interessi personali, ciò che dovrebbe essere veramente valutato è la struttura geofisica dello stretto. Il suolo è abbastanza solido? La sicurezza del territorio non dovrebbe venire prima della costruzione di qualsiasi opera? L’approvvigionamento idrico per la sua realizzazione risulterebbe difficile in un’isola in via di desertificazione? I dati geodinamici (recentemente messi in luce dall’ENEA, ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente) mettono in luce un «sollevamento della costa calabrese rispetto a quella sicula». Ma, soprattutto, sembra che sia in atto uno spostamento tettonico tra le due coste dello stretto di Messina di 1 cm all’anno, provocando in un secolo un’apertura di un metro, che non potrà essere “sistemata” da impianti meccanici. Quindi, quali ripercussioni si avranno sulla struttura che collega la Sicilia alla Calabria?
Sembra comunque che i lavori inizieranno l’anno prossimo per terminare dopo sei anni, così, forse, nel 2016 potremo andare in Sicilia attraversando l’“ottava meraviglia del mondo”, tanto contestata!