giovedì 8 ottobre 2009

Le pratiche magiche indagate dall'antropologo Carlo Codacci-Pisanelli



di Lucia Buccarello

Mi sono imbattuta quasi per caso in questo testo scritto da un antropologo salentino doc, Carlo Codacci-Pisanelli. Leggendo la prefazione e la copertina mi sono lasciata affascinare da un mondo magico del quale non conoscevo nulla.
Il lavoro dello studioso è stato quello di ricostruire, attraverso, i racconti della tradizione orale contadina, un percorso che passando per il primo dopoguerra arriva fino ai giorni nostri e rivela un filo conduttore fra le antiche e le moderne pratiche magiche.
Le interviste compiute in un arco di tempo che va dal 1989 al 1992 ci riportano indietro nel tempo, rendendoci partecipi di uno spazio sospeso tra realtà e fantasia, dove ognuno, pur essendo libero di credere o meno alla magia, non può fare a meno di farsi coinvolgere dall’ atmosfera incantata di questo testo. Il libro scorre veloce, ben strutturato. L’autore non appare mai troppo lontano da coloro che intervista, ma neppure si fa mai coinvolgere più del dovuto.

La superstizioine sopravvive alla scienza

Codacci-Pisanelli si avvicina ai suoi informatori con la semplicità dell’indagatore attento che soddisfa, prima di tutto, un’esigenza di mera curiosità. Solo in un secondo momento, quando i racconti vengono riesaminati e snelliti, porta alla luce un vero e proprio trattato antropologico sul Salento.Il lavoro fatto dallo studioso è stato lungo e difficile, soprattutto per la ritrosia nel parlare e raccontare che ha incontrato durante tutto il percorso dell'indagine. Una difficoltà legata al potere ancora esercitato dalle superstizioni su molte persone, nonostante le scoperte della scienza siano sempre più precise. Molti intervistati hanno, infatti, preferito non rispondere o fare dei nomi convinti dal detto “non ci credo, ma…”.
Scorrendo il libro diviso in 3 capitoli ci si imbatte in un mondo di streghe, fattucchiere, macàre, macarie e stregoni che si pensava ormai superato, ma che invece ritorna prepotentemente a far parlare di sé.

Dalle fattuchiere ai contemporanei guaritori

Il soprannaturale nel corso dei tempi è andato incontro a numerose mutazioni, fino a raggiungere nei giorni nostri un rapporto speciale con pratiche più scientifiche come la pranoterapia.
Nel libro si narra di donne stravaganti vestite di bianco o di nero, in genere, vecchine che di notte uscivano raminghe dalle loro case. Donne capaci di trasformarsi in animali, soprattutto gatti, e di fare fatture e sortilegi per rabbia, invidia o vendetta; procurando in chi li riceveva stati di amnesia e malessere fisico/psicologico, che in taluni casi potevano condurre i malcapitati alla morte. Un mondo raccontato di generazione in generazione e che inevitabilmente può presentare delle lacune o, più spesso, delle esagerazioni.L’aspetto più interessante del libro risiede nel fatto che l’autore è riuscito a incontrare, maghi e guaritori ancora in attività sul territorio della provincia di Lecce. Dalla lettura integrale delle interviste - a volte anche riscritte in dialetto - si può notare come la cultura del magismo nel Salento sia rimasta quasi immutata, anche se sembrano essere cambiati gli operatori. Infatti, i guaritori incontrati dall’autore sono disposti, pur non allontanandosi troppo dalla tradizione, a modernizzare e aggiornare le pratiche terapeutiche.

Approfondimenti

Per saperne di più

I racconti sulle macàre (streghe) e sulle loro capacità sovrannaturali, sembrano appartenere a un patrimonio abbastanza antico della cultura folclorica del Salento, e generalmente si riferiscono a fatti accaduti in un periodo che potremmo collocare fra il 1920 e il 1950, anche se alcuni potrebbero avere origini più antiche.Numerosi sono i testi che raccontano o analizzano, più o meno scientificamente, il fenomeno della magia. Tra questi:
- E. De Martino, "La terra del rimorso", il Saggiatore, Milano, 1961.- A. M. Rivera, "Il mago, il santo, la morte, la festa", Dedalo, Bari, 1988.- M. Mauss, "Teorie generale della magia e altri saggi", Einaudi, Torino, 1965.- E. De Martino, "Sud e magia", Feltrinelli, Milano 1959.- E. De Martino, "Magia e civiltà", Garzanti, Milano, 1962.
Articolo tratto da Ripensandoci

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