
«Abbiamo voluto una Staffetta di donne per dire che la violenza sulle donne deve finire. Vogliamo dirlo, non solo, nelle grandi manifestazioni nelle grandi città e nei comunicati stampa che siamo costrette a scrivere quasi quotidianamente, ma anche in provincia, nei paesi, nei piccoli centri. Lo sappiamo, la violenza si esprime in tanti modi: omofobia, razzismo, pedofilia, e poi l’avvelenamento dell’ambiente… e altro ancora.
Con questa iniziativa vogliamo dire basta alla violenza sessuata e al femminicidio.
L’Istat nel febbraio 2007 ci ha detto che sono 14 milioni, in Italia, le donne oggetto di
violenza fisica, sessuale o psicologica, che i soprusi sono commessi soprattutto dal
partner e che, tra i 16 e i 50 anni tra le cause di morte, la violenza viene prima di malattie o
incidenti stradali.
“Stop al femminicidio”.
Femminicidio è parola ancora assente nei dizionari della lingua italiana.
Feminisidio viene coniata a Ciudad Juarez, una città messicana ai confini con gli USA, dove dal 1993 ad oggi, 413 donne sono state uccise e 600 sono scomparse.
UDI l’ha fatta propria, traducendola in femminicidio e ne ha assunto il senso politico usandola in ogni occasione: manifestazioni, volantini, comunicati.
Così, piano piano, è entrata nel linguaggio comune.
Femminicidio: cioè uccisione di donne per mano di uomini. In genere gli assassini sono
fidanzati, mariti o ex, ma anche padri, fratelli, conoscenti, solo qualche volta estranei.
Possono aderire alla Staffetta donne singole e associazioni di donne compresi i
coordinamenti femminili di sindacato.
È esclusa l’adesione di partiti e movimenti politici misti, le donne invece sostengono la
Staffetta a titolo personale.
Ogni donna o associazione che aderisce comunica in linea di massima l’iniziativa che
intende svolgere al passaggio dell’anfora testimone (dibattiti, rappresentazioni, sit-in,
spettacoli, eccetera).
Si aderisce scrivendo alla sede nazionale dell’Udi, che provvederà a mettere in
comunicazione le donne tra di loro (staffettaudinazionale@gmail.com)
Hanno già aderito in tante, ma prenderemo in considerazioni richieste che arrivino per
tempo e compatibili con il calendario nazionale già definito.
A partire da novembre, la staffetta potrà essere seguita tappa dopo tappa, sul sito dell’Udi
www.udinazionale.org e da dicembre sulla rivista Confidenze».
tratto dal sito UDI (unione donne in italia)
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