venerdì 31 ottobre 2008
giovedì 23 ottobre 2008
Ripensandoci, salotto di cultura e attualità ottobre 08
Leggi il nuovo numero di Ripensandoci, la rivista on line di cultura e attualità di Edita. Il tema del mese: il ruolo degli intellettuali
lunedì 20 ottobre 2008
Immaginaria 08

La fabbrica dei gesti
riparte con
"IMMAGInARIA"
Laboratorio Coreografico/Teatrale
condotto da
Silvia Lodi e Stefania Mariano
Lezione Prova
Venerdì 31 ottobre 2008
Formazione e ricerca dove scoprire, apprendere, creare, lavorare sulla danza ed il teatro attraverso il training fisico e gli elementi fondamentali della dinamica, peso e respirazione. E ancora: l'improvvisazione personale e di gruppo, la composizione, il lavoro con il testo, gli elementi di base della danza contemporanea e l'uso della voce.
Il laboratorio è rivolto a danzatori, attori e musicisti provvisti di esperienza, e a chiunque abbia la curiosità e l'interesse a scoprire e risvegliare le proprie capacità sensoriali, espressive e creative. L'obiettivo del lavoro è espandere e coltivare la propria capacità di comunicazione con gli altri e con lo spazio. Il laboratorio intende, attraverso gli strumenti pratici e teorici, sviluppare una coscienza corporea con l'intento di far dialogare i due linguaggi: teatro e danza. Inoltre, si vuole approfondire il piacere della ricerca, concedendosi il giusto tempo per analizzare e scavare, svelando un percorso che va sempre più in profondità.
Sono previsti percorsi di studio per due livelli: principianti - avanzati. Il laboratorio si concluderà a giugno 2009, presentando al pubblico un primo studio sul lavoro svolto.
La lezione PROVA è fissata per venerdì 31 ottobre 2008, dalle 18.00 alle 20.00, con l'obbligo di prenotazione.
Max 12 partecipanti.
Non si può effettuare più di una lezione prova gratuita.
La frequenza è bisettimanale.
Per prenotarsi: chiamare il n. 347.5424126
fabbricadeigesti@gmail.com
martedì 14 ottobre 2008
Graffi, donne che dicono di donne
SCRIPTA
Rassegna di scritture, voci, espressioni
mercoledì 15 Ottobre 2008, ore 18.30
la Biblioteca Provinciale "N. Bernardini"di Lecce
ospita
- Graffi, donne che dicono di donne
con: Marthia Carrozzo, Margherita Macrì, Irene Leo
PERFORMANCE PER VOCI
Quante gocce d’acqua ci sono nel mare?
Quante gocce d’aria, quanta polvere, quante frequenze del sangue, quanti bocconi di luce ci sono in una donna?
Il graffio è solo ciò che resta, visibile nel verso che fa perno, nel cuneo di ogni lettera che erompe dalla voce; è arco che si tende dalla carne fino a raggiungere le altezze profondissime di un lampo d’occhi; il graffio è cicatrice omessa, è pelle che si mostra, violenta, vulnerabile;
il graffio, in fine, è solco aperto nelle labbra, palpitazione tenue di vertigine.
Attraversando le esistenze di versi differiti, il graffio sconfina fino alle nostre orecchie, per essere ascoltato, darsi, fecondare.
Da Marguerite Duras a Mariangela Gualtieri, da Silvia Plath a Jolanda Insana, da Amelia Rosselli ad Alda Merini, da Claudia Ruggeri a Gioia Perrone, a Margherita Macrì e Marthia Carrozzo, ancora e ancora forte, tangibile nel corpo, saetta esatta nel respiro, da pancia a pancia senza mediazioni, sigillo estremo, eretico e misterico di un dire di donna.
Rassegna di scritture, voci, espressioni
mercoledì 15 Ottobre 2008, ore 18.30
la Biblioteca Provinciale "N. Bernardini"di Lecce
ospita
- Graffi, donne che dicono di donne
con: Marthia Carrozzo, Margherita Macrì, Irene Leo
PERFORMANCE PER VOCI
Quante gocce d’acqua ci sono nel mare?
Quante gocce d’aria, quanta polvere, quante frequenze del sangue, quanti bocconi di luce ci sono in una donna?
Il graffio è solo ciò che resta, visibile nel verso che fa perno, nel cuneo di ogni lettera che erompe dalla voce; è arco che si tende dalla carne fino a raggiungere le altezze profondissime di un lampo d’occhi; il graffio è cicatrice omessa, è pelle che si mostra, violenta, vulnerabile;
il graffio, in fine, è solco aperto nelle labbra, palpitazione tenue di vertigine.
Attraversando le esistenze di versi differiti, il graffio sconfina fino alle nostre orecchie, per essere ascoltato, darsi, fecondare.
Da Marguerite Duras a Mariangela Gualtieri, da Silvia Plath a Jolanda Insana, da Amelia Rosselli ad Alda Merini, da Claudia Ruggeri a Gioia Perrone, a Margherita Macrì e Marthia Carrozzo, ancora e ancora forte, tangibile nel corpo, saetta esatta nel respiro, da pancia a pancia senza mediazioni, sigillo estremo, eretico e misterico di un dire di donna.
lunedì 6 ottobre 2008
Sabine Spielrain
Affetta da violente manifestazioni isteriche con tendenze anoressiche suicidali, la giovane Sabina Spielrein ha personificato il primo caso clinico trattato e curato dal dottor Jung con il metodo freudiano. Metodo che sostituiva ai sistemi costrittivi – quali docce fredde, camicie di forza e catene ai letti – la terapia della parola, della libera associazione di idee e dello scambio emozionale.
Oltre che paziente, Sabina diventa amante (tra i due scoppia anche la passione e l'amore, ma Jung è sposato) e allieva del dottor Jung e, a sua volta, psicanalista.
Estremamente convinta dell’importanza di insegnare la libertà di pensiero e l’educazione sessuale anche ai bambini più piccoli, fonda a Mosca il primo laboratorio di Solidarietà Internazionale noto come Asilo Bianco (cosiddetto per il colore con il quale erano dipinti i suoi interni), con la ferma intenzione di sperimentare “un’altra educazione” per creare “altri” bambini.
Con le sue stesse parole: «Pare sia la prima volta che una psicoanalista viene messa a dirigere un asilo infantile. Ciò che vorrei dimostrare è che se si insegna la libertà ad un bambino fin dall'inizio, forse diventerà un uomo veramente libero... ci metterò tutta la mia passione».
Sarà poi la storia con la morte di Lenin, la dittatura di Stalin e l’arrivo delle truppe naziste a deciderne il destino: verrà infatti uccisa nel 1942, a soli 57 anni, presso la sinagoga di Rostov insieme alla sua bambina.
Tratto da «Lei vede l’amore dappertutto vero?» «È la forza che genera il mondo»
di Stefania Erroi in Ripensandoci
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